Evitare in ogni modo l’allargamento del conflitto in M.O. Serve un’Europa unita in grado di agire in politica estera
In vista del Consiglio Europeo, siamo intervenuti in Aula per ribadire che siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo perché il mondo non si infiammi senza più rimedio né controllo. Dobbiamo tutti impegnarci affinché prevalga il rispetto della vita, dei diritti umani, contro le stragi terroristiche, affinché prevalgano la libertà e l’autodeterminazione dei popoli contro la violenza e la legge militare del più forte, affinché prevalga il dialogo e non l’odio. Noi tutti dobbiamo impegnarci per la fine di questi conflitti e per la pace.
Bisogna evitare in ogni modo l’escalation e l’allargamento di questo conflitto.
Di nuovo, quindi, abbiamo chiesto, con ogni sforzo, la liberazione degli ostaggi rapiti da Hamas, senza condizioni. Ci uniamo al cordoglio delle famiglie delle vittime italo-israeliane. Non ci può essere alcuna ambiguità nella condanna ferma e assoluta dell’azione terroristica di Hamas del 7 ottobre e della sua brutale ed efferata violenza, che ha portato a 1.400 vittime tra i civili israeliani. Al contempo, crediamo sia nostro dovere insistere che il diritto di Israele a difendersi dagli attacchi di Hamas rispetti pienamente il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario. Si deve continuare a combattere l’antisemitismo, in ogni sua forma, contrastare chi soffia sulla retorica pericolosa di uno scontro di civiltà, e rifiutare anche l’islamofobia e opporre a tutto ciò la ragionevolezza del dialogo e del reciproco rispetto. Allo stesso tempo, ci si deve battere affinché non passi l’equazione tra Hamas e il popolo palestinese, che sarebbe un errore oltre che un favore ad Hamas che, con i suoi atti, ha dimostrato di essere nemica delle legittime aspirazioni dei palestinesi a vedersi riconoscere uno Stato e a vivere in pace e in sicurezza. Hamas va, invece, isolata nel popolo palestinese e in tutto il mondo arabo, con ogni canale diplomatico.