“Sei la mia pornostar”. Professore di religione denunciato dalle proprie studentesse per le molestie sessuali

Atteggiamenti sessuali espliciti nei confronti delle proprie studentesse. Sono proprio le vittime a denunciare e a accusare il loro professore di religione per le molestie sessuali ricevute.
Ora il docente di Torino è finito a processo dopo una serie di indagine della Procura e al procedimento giudiziario che si è aperto ora davanti ai giudici del tribunale di Torino.
I fatti contestati al docente risalgono ad alcuni anni fa. Secondo le studentesse, per anni l’uomo avrebbe adottato comportamenti non consoni, rivolgendosi alle ragazze con frasi volgari, spinte e a sfondo sessuale.
Secondo il loro racconto, il docente – over cinquanta – le avrebbe fatto continuamente con apprezzamenti sul loro aspetto fisico, arrivando infine a frasi decisamente fuori luogo per il suo ruolo e il contesto scolastico.
Fanpage riporta le frasi del docente, esclamazioni come «Come sei bella» e «Tu, con il décolleté molto bello». Ma una su tutte, riportata dall’accusa, è forse quella che scandalizza di più «sei la mia piccola pornostar». Le studentesse hanno rivelato di fatti avvenuti fra il 2018 e il 2021, anche durante la didattica a distanza per la pandemia.
Secondo alcune studentesse, sei delle quali ora parte civile in tribunale, l’uomo non si sarebbe fermato e in alcune occasioni avrebbe anche allungato le mani ad esempio stringendo le ragazze ai fianchi e accarezzano la schiena o le cosce.
Accuse che avevano fatto scattare la sospensione dall’insegnamento da parte della preside e ora anche il processo, ma non accettate completamente dai PM. Dopo le indagini, infatti, il PM ha chiesto di derubricare il reato di violenza sessuale in molestie e il tribunale si è riservato di decidere alla fine dell’istruttoria.
Il Professore dal suo canto rigetta ogni accusa e parla di semplici atteggiamenti amichevoli con le studentesse, di essere stato frainteso e che le sue frasi nulla avevano a che vedere con il sesso.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post