Fate l’amore non fate la guerra!
Dalle ultime notizie ascoltate attraverso i mezzi di comunicazione di massa e lette su articoli sull’argomento si evince che a tuttora vi sono nel mondo focolai di guerra. Ascoltiamo tragici eventi della striscia di Gaza: i terroristi di Hamas hanno effettuato stragi di civili israeliani. Ciò non è ammissibile. Questi poveri israeliani non hanno una terra ben definita da quando sono stati cacciati dai romani. Non è bello non avere un focolare domestico e tuttora sono barcamenati da un luogo all’altro. Sono stati uccisi migliaia di bambini, quindi sono state minate le nuove generazioni israeliane. Hamas e i suoi uomini non hanno avuto rispetto per coloro che cercano di aiutare sul piano sanitario. Il Procuratore Capo della Corte penale internazionale ha invitato Hamas e Israele a rispettare il diritto internazionale umanitario. Come è nato questo diritto? Un certo Dunant Henry, filantropo svizzero, vista la battaglia di Solferino, pensa di pubblicizzare tale tragedia, feriti che morivano sul campo di battaglia senza essere soccorsi. Ma la guerra non è del singolo soldato ma è un conflitto fra Stati e di coloro che detengono il potere. Come afferma J.J. Rousseau la guerra non è una relazione violenta tra uomo e uomo ma una relazione stupida tra Stati. Gli individui sono nemici poiché le loro patrie sono in conflitto sanguinoso e i loro patrioti sono nemici in quanto soldati. Quindi gli eserciti vengono distrutti poiché lo Stato nemico deve essere distrutto. In tempo di conflitto armato le persone che non partecipano o che hanno rinunciato possono essere protette dal Diritto Internazionale Umanitario. Per motivi umanitari vi sono delle regole che limitano la scelta dei mezzi e metodi di combattimento (diritto dell’AIA). Le persone che non prendono parte al conflitto hanno diritto al rispetto della propria vita e dell’integrità fisica e mentale. È proibito uccidere o ferire un’avversaria che si arrende. I feriti e i malati devono essere curati dove si trovano indipendentemente se è un nemico in guerra, purtroppo è ferito, deve essere curato. Hanno diritto a scambiare proprie notizie con i familiari. Nessuno può essere sottoposto a torture. Chi fa la guerra deve evitare la popolazione e i beni civili. Gli attacchi devono essere diretti solo contro obiettivi militari. Dunant insieme al Generale Henry Dufour e ai Medici Louis Appia e Theodor Maunoir e il giurista Gustave Moynier gettarono le basi del Diritto Internazionale Umanitario con la Convenzione di Ginevra del 1864. Dato che fino ad allora gli accordi intrapresi fra gli Stati nemici erano bilaterali, Dunant e i suoi soci pensarono di rendere le decisioni in merito universali, permanenti e multilaterali. Cioè potevano partecipare tutte le nazioni, obbligo di estendere le cure a tutti i militari feriti e malati indipendentemente lo Stato di appartenenza. Rispetto del personale medico, del materiale, delle attrezzature distinguibili con un emblema che consiste in una Croce Rossa su sfondo bianco (l’inverso dei colori della bandiera svizzera). I conflitti che si sono avuti in questi anni sono conflitti di identità. Purtroppo la popolazione civile è esposta alla violenza. Le persone che hanno studiato il caso della striscia di Gaza hanno visto uno scenario apocalittico. Testimonianza che la cultura della pace non è entrata nel cuore degli uomini. Comunque è un valido aiuto per smuovere le coscienze degli uomini il Diritto Internazionale Umanitario la cui propaganda è demandata al Comitato internazionale della Croce Rossa istituito dallo stesso Dunant nel 1863. Chi si accinge a seguire le sette lezioni della Croce Rossa viene a conoscenza di tale diritto e prende anche la consapevolezza che l’immagine manifestata attraverso l’emblema della Croce Rossa su fondo bianco ha la sua importanza addirittura sul piano mondiale.