Supermix di virus, una misteriosa influenza inonda gli ospedali italiani
Una nuova ondata di infezioni da Covid-19 e casi di influenza sta mettendo a dura prova gli ospedali italiani. Secondo media e organizzazioni italiane sono oltre 1.100 i pazienti in attesa di guarigione nelle strutture di Roma e del Lazio. I dati ufficiali arrivano dalla SIMEU, la Società italiana di medicina d’urgenza e pronto soccorso, secondo cui il nuovo picco di contagi da Covid-19 alla fine del 2023 e l’esplosione dei casi influenzali hanno spinto al limite il sistema sanitario della capitale e della Regione. Il numero delle persone in terapia intensiva è aumentato dell’1,8% rispetto alla settimana precedente. L’aumento dei ricoveri sembra essere legato ad un aumento delle malattie respiratorie, in particolare tra gli anziani. Una malattia simile all’influenza si diffonde mentre i casi di Covid-19 tornano ad aumentare. L’epidemiologo Eric Feigl-Ding ha spiegato su X, ex Twitter, che “in Italia sta accadendo qualcosa di molto strano”. “Intere città sono travolte dall’influenza e dai casi di Covid, a quanto pare”. Il responsabile delle malattie respiratorie potrebbe essere l’agente patogeno dell’influenza suina H1N1 di tipo A. A Vicenza tre uomini e due donne di età compresa tra i 48 e i 70 anni combattono per la propria vita in condizioni molto delicate nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Bortolo. Soffrono di polmonite interstiziale, che è simile alla polmonite correlata al Covid e provoca una grave forma di insufficienza respiratoria. Due dei pazienti sono sottoposti da giorni a ECMO, supporto extracorporeo polmonare e cardiaco. Poiché l’infiammazione causata da un’eccessiva reazione immunitaria è così grave, lo scambio di gas viene bloccato e la respirazione è ostacolata. L’influenza suina è un’infezione virale simile alla classica influenza stagionale. Di solito è di breve durata, ma quando colpisce un organismo sensibile – gli anziani, i malati cronici, chi ha un sistema immunitario indebolito – può peggiorare e causare una polmonite devastante. Nel giugno 2009, l’OMS ha dichiarato l’influenza suina H1N1 una pandemia, la prima in questo secolo. Questa strana e anomala influenza, che si diffuse in più di 70 Paesi e negli Stati Uniti e che ebbe tassi di infezione e mortalità più elevati tra i giovani adulti e le persone di mezza età, fece circa 400.000 vittime prima di essere dichiarata finita nell’agosto 2010 con la prima sanguinosa ondata che ha attraversato il Messico. Fabrizio Pregliasco è Professore Ordinario di Igiene presso il Dipartimento di Virologia, Dipartimento di Scienze Biomediche, Università degli Studi di Milano. Secondo lui attualmente, rileva Giovanni D’Agata dello “Sportello dei Diritti”, la concentrazione di virus respiratori è più alta che da anni. «C’è questa variante che si diffonde bene. C’è un’influenza che è la principale responsabile delle infezioni respiratorie che mettono a letto un milione di italiani in una settimana. C’è un virus storico come l’RSV, che è secondo in termini di numero di casi. E c’è qualche presenza di Covid”.