Spaccio continuato e in concorso di sostanze stupefacenti. Due nei guai

A seguito di un’indagine condotta dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Maddaloni, da ottobre a dicembre 2022, è stata accertata l’esistenza di una c.d. “piazza spaccio” in un quartiere popolare della cittadina Calatina, tesa a rifornire giovani del posto e dei paesi limitrofi.
Stamane, nel corso di un’attività di Polizia Giudiziaria, i Carabinieri della Compagnia di Maddaloni hanno dato esecuzione a un’Ordinanza applicativa di misura cautelare personale degli arresti domiciliari emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura sammaritana, nei confronti di 2 soggetti (classi 1987 e 2001), indagati dei delitti di “spaccio continuato e in concorso di sostanze stupefacenti” (artt. 81 e 110 c.p. – 73 co. 4 D.P.R. 309/90).
In particolare, le investigazioni hanno consentito di accertare l’esistenza di un’alacre attività di spaccio di stupefacenti posta in essere da due soggetti del luogo – già noti agli operanti – che con modalità c.d. “in proprio” gestivano le attività di approvvigionamento e spaccio di hashish, acquistata nell’hinterland napoletano, “con base fissa” in un quartiere popolare cittadino.
Durante l’indagine sono state effettuate le seguenti attività di riscontro:
– n. 1 arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di circa gr. 15 di droga;
– n. 9 contestazioni amministrative di detenzione per uso personale di stupefacenti ad altrettanti assuntori;
– sequestro di diverse dosi di hashish, per un totale di circa 250 g;
– accertati circa 90 episodi di spaccio al dettaglio.
Nel corso dell’esecuzione odierna, a dimostrazione della ipotizzata condotta illecita dei prevenuti, sono stati rinvenuti e sequestrati ulteriori 5 g di stupefacente, sempre del tipo hashish nella disponibilità dell’indagato più giovane.
I soggetti destinatari delle misure odierne, al termine delle formalità di rito, sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni maddalonesi.
I destinatari dei provvedimenti cautelari sono da ritenersi innocenti fino alla sentenza definitiva e le misure cautelai sono state adottate senza il contradditorio con le parti e con le difese, e il contraddittorio avverrà innanzi al giudice terzo che potrà valutare anche l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.

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