A colloquio con il Dott. Tommaso Palma

Tommaso Palma, Dirigente medico di Chirurgia Generale ed Oncologia presso l’U.O.C. di Chirurgia Oncologica dell’A.O.R.N. “San Giuseppe Moscati” di Avellino, è stato Ufficiale Superiore dell’Esercito Italiano con una brillante carriera alle spalle. Ha prestato servizio come medico in numerosi reparti operativi nazionali ed internazionali con il Joint Force Command Naples (JFCNP), partecipando a missioni di mantenimento di Pace (Peacekeeping Operations) in territori di guerra quale Bosnia e Kosovo. Un po’ di storia. Il 4 giugno 1833 nel Regno di Sardegna fu riconosciuto, tramite Regio Decreto del re Carlo Alberto il “Riordinamento del personale e del servizio militare in tempo di pace” che riguardava anche il servizio di sanità. Da quella data ai medici del servizio sanitario militare fu consegnata un’uniforme. Nelle forze armate italiane gli ufficiali medici furono nel tempo arruolati nel servizio di sanità militare, dopo l’abilitazione in medicina e chirurgia. Poi furono formati direttamente nelle accademie militari. In Italia nel 1968, a Firenze, fu istituita l’Accademia di Sanità Militare Interforze che oltre agli ufficiali medici in Servizio Permanente Effettivo (SPE), preparava anche gli Ufficiali veterinari ed i chimici. Gli ufficiali medici di complemento venivano formati invece dalla Scuola di Sanità Militare. Chiusa l’Accademia interforze nel 1997, da quella data gli Ufficiali della sanità militare tornarono a essere formati nelle Accademie del corpo per i primi tre anni e i successivi tre nelle Facoltà di Medicina e Chirurgia in accordo con le accademie. Altra modalità d’accesso è dopo la laurea in medicina e chirurgia, con la frequenza di un corso semestrale in Accademia. Gli Ufficiali medici dei corpi sanitari provengono dai corsi normali delle Accademie militari. La laurea prevista per gli Ufficiali dei ruoli normali in Accademia è quella in Medicina e Chirurgia (della durata di sei anni) svolta in parte presso le Facoltà di Medicina e Chirurgia correlate. Ufficiali medici in SPE vengono arruolati anche tramite concorso a nomina diretta dopo la laurea in medicina e chirurgia. Per tutti gli Ufficiali del corpo sanitario, oltre alla preparazione di base è obbligatorio il conseguimento durante l’iter formativo dei seguenti corsi e brevetti: CMC (Corso teorico-pratico di Medicina Campale di Combattimento), HELO DUNKER (Evacuazione elicottero sommerso), BLS (Basic Life Support), DP (Defibrillazione Precoce), ATLS (Advanced Trauma Life Support), ACLS (Advanced Cardiac Life Support), BTLS (Basic Trauma Life Support) e Force Health Protection. Abbiamo chiesto e siamo stati ricevuti dal Dott. Palma con cui abbiamo avuto una piacevole ed interessante conversazione. Nella sua conversazione il Dirigente Palma ci ha riferito: “Esiste un diretto legame fra inquinamento dell’aria, del suolo e della catena alimentare, e tumori. Durante il Congresso della Società Europea di Oncologia Medica, ne è emersa: sia una correlazione diretta fra l’esposizione prolungata all’inquinamento atmosferico da particelle sottili nell’aria, e maggiori probabilità di contrarre il cancro al seno rispetto a coloro che vivono e lavorano in aree meno inquinate; sia che l’aumento della mortalità da tumori, è geograficamente associato all’inquinamento ambientale, a prescindere dalle abitudini di vita più sane, laddove vige la presenza di siti contaminati, lo scarso stato qualitativo dei corpi idrici, le pratiche di smaltimento illegale dei rifiuti e la combustione incontrollata di sversamenti illeciti. Il particolato atmosferico prodotto dall’inquinamento, è stato associato anche all’insorgenza di neoplasie del polmone, dimostrato da numerosi studi scientifici e, su queste basi, l’Agenzia Internazionale sulla Ricerca del Cancro, ha classificato l’esposizione a PM2.5 fra i cancerogeni certi per l’uomo. Queste particelle molto piccole possono penetrare in profondità nei polmoni ed entrare nel flusso sanguigno, da dove vengono assorbite dal seno e da altri tessuti. Esistono forti prove epidemiologiche e biologiche del legame tra l’esposizione alle particelle PM2.5 e il cancro, e ci sono buone ragioni cliniche ed economiche per ridurre l’inquinamento al fine di prevenire i tumori. La Sanità Digitale è in continua evoluzione. Negli ultimi dieci anni, è cresciuto sia il ritmo che la portata dell’innovazione. Si sono diversificate e specializzate le tecnologie dedicate: applicazioni per la salute, dispositivi Smart indossabili o impiantabili, sistemi a supporto della diagnostica digitale, soluzioni robotiche e approcci data driven potenziati dall’Augmented Reality e dall’Intelligenza Artificiale hanno rivoluzionato le metodologie e gli approcci sanitari arrivando a includere, oltre ai processi di cura, anche i processi di prevenzione. Le tecnologie associate all’Industria 4.0 supportano ogni aspetto dell’ecosistema sanitario. Cobot e robot affiancano il personale nel loro lavoro mentre la stampa 3D si specializza nella creazione di protesi e componenti sintetici su misura. La sanità digitale è anche sinonimo di telemedicina e di monitoraggio remoto dei pazienti. Dispositivi e informazioni, gestiti attraverso infrastrutture e software adeguati, abilitano sistemi sanitari e servizi incentrati sulla cosiddetta Internet of Medical Things (IoMT). L’IoMT incrementa la trasformazione digitale dell’assistenza sanitaria utilizzando piattaforme e tecnologie finalizzate a rendere più funzionali ed efficaci i processi di diagnosi, monitoraggio, trattamento e gestione dei pazienti. La vaccinazione anti Covid-19, al pari delle altre vaccinazioni, non può neanche in linea teorica provocare una condizione di deficit immunitario tale da indurre addirittura la formazione di tumori. Il processo di formazione di un tumore è lungo e difficilmente dall’innesco del processo alla diagnosi clinica passa solo un anno. Detto questo, poiché la paura che i nuovi vaccini contro il COVID-19 potessero causare tumori aveva preso piede nella popolazione, sono stati diversi gli studi in tutto il mondo che hanno cercato di verificare questa ipotesi. Tutte le osservazioni finora prodotte smentiscono questa ipotesi. Ho dedicato tutta la mia prima gioventù alla vita militare, ed ho avuto l’onore di servire la Patria per circa 23 anni, partecipando alle svariate missioni di Pace in Teatri operativi, martoriati dalle guerre: Bosnia, Kossovo, Albania, Afghanistan, Iraq e tante altre. Tante sono state le esperienze di vita vissute, ma quelli che sono davvero rimasti dentro di me, sono gli occhi ricolmi di tristezza e sofferenza, di tanti bambini sopravvissuti alle guerre, che con i loro sguardi, e senza parlare la mia lingua, volevano solo chiedermi perché ancora guerre e distruzioni. Sguardi tormentati, carichi di dolore, di miseria, gonfi di pianto e di angoscia, di fame, sguardi strazianti, con occhi ricolmi di paura e disperazione. Quegli sguardi hanno influito tanto sulla mia formazione professionale: mi hanno insegnato ad essere un medico altruista, umano, umile e disponibile, sempre e comunque, che si dedica con impegno ed abnegazione ad aiutare il prossimo; mi hanno insegnato la lealtà, l’umanità, il senso del dovere e della responsabilità, l’iniziativa, la fermezza, lo spirito di sacrificio, la tenacia, la preparazione professionale, l’ordine, l’amor proprio, il coraggio, il rispetto per il prossimo (ed anche per il nemico) ed altri ancora”. Al Dott. Tommaso Palma i nostri più sinceri e stimati auguri per il prosieguo di ancora una straordinaria carriera da Dirigente medico con tante soddisfazioni.

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