Vairano Scalo – La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano accoglie la LXI Giornata mondiale di preghiera dedicata alle vocazioni
Per ricordare la LXI Giornata mondiale di preghiera dedicata alle vocazioni, oggi 18 aprile alle 20.30, le Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca, egregiamente guidate dal Vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli, si uniranno nella Chiesa dei Santi Cosma e Damiano di Vairano Scalo, il cui Parroco è Don Luigi de Rosa, per dare vita ad un’importante Veglia Vocazionale Interdiocesana in cui, attraverso la preghiera e le testimonianze di vita, la meditazione fungerà da strada verso casa e in partenza da casa. La significativa esperienza dedicata all’ascolto e all’accoglienza del Figlio di Dio si presenta al cuore di tutti, è sintetizzata dall’icona del “Cristo che viene”, e trae ispirazione dal Libro dell’Apocalisse. L’incontro è aperto a tutti: famiglie, fidanzati, laici, impegnati, consacrati, giovani e sacerdoti, ed è curato degli Uffici di Pastorale Vocazionale delle tre Diocesi dell’Alto Casertano. L’evento, è presieduto dal Vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli, e ha per tema “Creare casa”, essere chiesa in cui tutti si sentano non solo accolti ma anche amati. L’incontro ha lo scopo di dare vita a “spazi fraterni e attraenti dove si viva con un senso. Fare ‘casa’ […] imparare a sentirsi uniti agli altri al di là di vincoli utilitaristici e funzionali, uniti in modo da sentire la vita un po’ più umana”, come suggeriscono le parole di Papa Francesco presenti nel documento Christus Vivit, riferite, appunto, alla Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni. “Creare Casa”, che cade il 21 aprile, la domenica del Buon Pastore, è “considerare il dono prezioso della chiamata che il Signore rivolge a ciascuno di noi, suo popolo fedele in cammino, perché possiamo prendere parte al suo progetto d’amore e incarnare la bellezza del Vangelo nei diversi stati di vita”; “la nostra vita – chiarisce il Papa – si realizza e si compie quando scopriamo chi siamo, quali sono le nostre qualità, in quale campo possiamo metterle a frutto, quale strada possiamo percorrere per diventare segno e strumento di amore, di accoglienza, di bellezza e di pace, nei contesti in cui viviamo”.