A sedici anni si è tolto la vita per i maltrattamenti da parte dei genitori e di una zia

Un ragazzino di appena sedici anni si è tolto la vita nella sua casa in Gallura. A trovare il corpo è stata la zia, con la quale viveva, ma era ormai troppo tardi e i soccorsi sono stati inutili.
Si tratta di tragedia nella tragedia perché nonostante la giovane età il ragazzino aveva già alle spalle un passato difficile. Era stato vittima di maltrattamenti da parte dei genitori e di una zia e per questo era stato affidato all’altra parente. Proprio lui, ancora bambino, ha trovato il coraggio di chiedere aiuto. Ai militari intervenuti per liberarlo ha raccontato che i suoi genitori lo segregavano per punizione nella sua cameretta, senza letto e con un secchio per fare i bisogni. Non solo, veniva picchiato con un tubo di plastica dietro le ginocchia, nutrito con pane e pasta in bianco, costretto a fare anche 12 docce gelate d’inverno. Era costretto a vivere senza giochi e indumenti. Per farlo stare buono, era costretto ad ascoltare delle voci che lo minacciavano di essere portato all’inferno, di morire di fame, di essere torturato e ucciso dai demoni. Tutto l’orrore subito era messo nero su bianco su alcuni diari, sequestrati nella casa degli orrori. I Carabinieri hanno arrestato prima i genitori e una zia, ritenuta l’istigatrice di quelle violenze fisiche e psicologiche. A incastrarla sono state le telefonate trovate nel cellulare della madre del bambino e registrate attraverso un’App. I tre hanno poi ammesso le proprie responsabilità parlando di punizioni necessarie per la corretta educazione del bambino.
Nel 2022 la Cassazione ha confermato per i genitori e per una zia la condanna a otto anni di reclusione per maltrattamenti e sequestro di persona. Aveva trovato riparo dalla “zia buona”, come la chiamava lui. La stessa donna che stavolta non è riuscita a salvarlo.
Parlare di suicidio non è semplice. Se stai vivendo una situazione di emergenza puoi chiamare il 112. Se sei in pericolo o conosci qualcuno che lo sia puoi chiamare il Telefono Amico al numero 02 2327 2327 (servizio attivo tutti i giorni dalle 10 alle 24) oppure puoi metterti in contatto con loro attraverso la chat di WhatsApp al numero 345 036 1628 (tutti i giorni dalle 18 alle 21). Altrimenti puoi rivolgerti a Samaritans ONLUS al numero 06 77208977 (costi da piani tariffari del tuo operatore), un servizio attivo tutti i giorni dalle 13 alle 22.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post