Muore Franco Di Mare, giornalista RAI

Venerdì, 17 maggio 2024, muore Franco Di Mare, giornalista RAI, all’età di 68 anni (Napoli, 28.7.1955-Roma, 17.5.2024). Ad annunciare la scomparsa che in RAI è stato cronista, inviato di guerra e conduttore, è stata la famiglia, attraverso una nota diramata dall’ANSA. “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare”. Solo qualche settimane fa lui stesso aveva annunciato pubblicamente in televisione di essere gravemente malato a causa di un mesotelioma, un tumore aggressivo dovuto all’esposizione ad amianto. I funerali di Franco Di Mare si svolgeranno oggi, lunedì, 20 maggio 2024, alle ore 14.00 nella Basilica di Santa Maria in Montesanto (chiesa degli Artisti) in piazza del Popolo di Roma. “La famiglia profondamente commossa ha ringraziato tutti per il grande affetto e la straordinaria vicinanza finora ricevuti” si legge in una nota. Sui social networks è comparso anche il saluto a Franco Di Mare del fratello Gino, che si è limitato a un messaggio molto essenziale, poche parole rivolte al fratello scomparso: “Ciao Frà, con te va via un pezzo di me”. Solo due giorni fa, dopo oltre dieci anni di relazione, poche ore prima del decesso, Franco Di Mare, aveva sposato Giulia Berdini, conosciuta nel 2012 nella sede RAI di Saxa Rubra, dove lei curava il catering del bar interno. Giornalista professionista dal 1983, Franco Di Mare, nel 1980 inizia a lavorare con importanti testate giornalistiche di rilievo nazionale. Nel 1991 entra in RAI alla redazione esteri del TG2, dove nel 1995 assume la qualifica di inviato speciale occupandosi della guerra nei Balcani. Nel 2002 passa al TG1, seguendo buona parte dei conflitti degli ultimi venti anni in: Bosnia, Kosovo, Somalia, Mozambico, prima e seconda guerra Golfo, Afghanistan, Timor Est e Medio Oriente. È stato autore di servizi e documentari sulla criminalità organizzata nazionale ed internazionale. Nel 2003 su RAI1, conduce il programma “Uno Mattina”. Ha presentato, su invito dell’Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Repubblica Italiana, numerosi eventi istituzionali al Palazzo del Quirinale. Alla sua attività di giornalista e conduttore affianca un forte impegno sociale e civile che lo ha portato a partecipare come testimonial allo spot televisivo per l’organizzazione umanitaria “Smile Train” e a realizzare uno spettacolo teatrale, “Amira”, in cui racconta le sue esperienze di inviato in aree di crisi con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sugli orrori della guerra. Nel 2011 riceve il Premio letterario “La Tore isola d’Elba”. Il 20 luglio 2019 diventa nuovo Vicedirettore di RAI1, con delega ad approfondimenti e inchieste. Dal 14 gennaio 2020 è Direttore generale dei programmi del giorno della RAI. Il 15 maggio 2020 assume la direzione di RAI3. Il 19 giugno, a 40 anni dalla strage di Ustica, conduce su RAI3 lo speciale “Volo Itavia 870”. In pensione dal 2021, continua a condurre il programma “Frontiere” su RAI3 fino a maggio 2023. Il 28 aprile 2024, mentre era ospite a “Che tempo che fa”, ha rivelato di essere affetto da un mesotelioma inguaribile, oltreché di averlo contratto respirando particelle di amianto negli anni in cui era corrispondente all’estero. È stato sposato con una donna di nome Alessandra, per lungo tempo. Insieme hanno cresciuto la figlia Stella, nata in Bosnia e adottata quando aveva 10 mesi di vita. All’epoca era inviato a Sarajevo, durante la guerra nei Balcani. Nel 2012 divorziano e nel 2017 inizia la relazione con Giulia Berdini. Nel 2009 pubblica il suo primo libro dal titolo: “Il cecchino e la bambina”, un racconto di storie di violenza, amore, paura e speranza in tempo di guerra e nel 2011 pubblica il suo primo romanzo in larga parte autobiografico, “Non chiedere perché”. A questo suo romanzo si è ispirata una miniserie di due puntate andata in onda su RAI1.

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