Approvazione autonomia differenziata, un danno per la tenuta del Sistema Sanitario Regionale
La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge sull’autonomia differenziata. “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”, questo il titolo del testo che era stato già licenziato dal Senato.
Si tratta di un provvedimento che rischia seriamente di aumentare il già marcato divario economico tra le regioni del nord e quelle del sud su temi di fondamentale importanza come la sanità, la scuola, i trasporti, la sicurezza sul lavoro, la ricerca scientifica, la tutela della salute e tanto altro ancora. E questo a causa dei criteri utilizzati per l’attribuzione dei fondi alle Regioni che con l’approvazione della Legge Calderoli avranno maggiore autonomia.
E proprio per queste ragioni, il definitivo licenziamento da parte dell’Aula della Camera dei Deputati della Legge sull’autonomia differenziata, preoccupa e non poco, medici e professionisti sanitari. “Oggi – ha dichiarato in merito all’agenzia ANSA il Prof. Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE che nelle settimane scorse è intervenuto ad un convegno organizzato sul tema dall’Ordine Interprovinciale dei Fisioterapisti di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta – siamo davanti ad una ‘frattura strutturale’ Nord-Sud che compromette qualità dei servizi sanitari, equità di accesso, esiti di salute e aspettativa di vita alla nascita, alimentando un imponente flusso di mobilità sanitaria dal Sud al Nord. E La legge sull’autonomia differenziata non potrà che amplificare le diseguaglianze già esistenti in sanità.
L’autonomia differenziata anzi – sottolinea Cartabellotta -, renderà il Mezzogiorno ancora più dipendente dalle ricche Regioni del Nord, che a loro volta rischiano di peggiorare la qualità dell’assistenza per i propri residenti, perché non potranno aumentare in maniera illimitata la produzione di servizi e prestazioni sanitarie a favore dei ‘migranti della salute'”. Secondo il Presidente Gimbe, inoltre, “Oggi è stato dato anche il colpo di grazia al Servizio Sanitario Nazionale, pilastro della nostra democrazia e strumento di coesione sociale, per un machiavellico ‘scambio di cortesie’ tra le forze politiche di maggioranza”.
Sulla stessa lunghezza d’onda di Cartabellotta anche il Presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta, Dott. Paolo Esposito, che ha dichiarato: “Sin dall’insediamento del nostro Ordine abbiamo espresso grande preoccupazione circa la proposta di autonomia differenziata che ora, diventando legge, rischia di disgregare ulteriormente il Servizio Sanitario Nazionale, oltre a mettere a rischio la tenuta di quello regionale. Inoltre, nel prossimo futuro è più che concreto il rischio che alcune regioni abbiano meno fondi disponibili rispetto ad altre creando, così, per cittadini italiani a seconda della regione in cui risiedono, le condizioni per una diversa qualità dell’offerta sanitaria. Gino Strada amava sottolineare che ‘Un diritto o lo è per tutti o non è un diritto ma un privilegio. Ecco, non vorremmo che il fondatore di Emergency fosse stato facile profeta anche in questo caso”.