Speciale febbre alta

Anche quest’anno, in periodi di grande caldo riceviamo per e-mail o sul numero SOS-Parkinson 336.735544 (attivo nei festivi e prefestivi dalle 8.00 alle 20.00) richieste per situazioni critiche, spesso non riconosciute come tali dai familiari e neppure da Medici del pronto soccorso.
La premessa è che il paziente parkinsoniano ha difficoltà ad eliminare il calore ambientale perché, fra l’altro, la sudorazione è ridotta. Tuttavia sotto stimolazione farmacologica i recettori che regolano la temperatura funzionano bene. Quando si effettuano cambiamenti terapeutici o peggio sospensioni improvvise dei farmaci dopaminergici la temperatura corporea può alzarsi, il paziente diventa torpido e rigido, i globuli bianchi e le CPK (un enzima muscolare) si alzano nel sangue. Il paziente con più di 39°C viene spesso portato in pronto soccorso, ma frequentemente, pur visitato con attenzione non presenta segni infettivi. È indispensabile ricominciare la terapia anti-Parkinson subito, perché in poche ore la condizione del paziente può precipitare.
Attenzione quindi alla febbre alta specie quando non ci sono ragioni che la giustifichino!

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