2 agosto 1980: la strage di Bologna. Quarantaquattro anni di inchieste, depistaggi, bugie e misteri
Oggi ricorre l’anniversario del più grave attentato della storia repubblicana. Morirono 85 persone e oltre 200 rimasero ferite. Una strage impunita.
2 agosto 1980. Ore 10.25. Alla stazione ferroviaria di Bologna Centrale esplodono 23 kg di esplosivo contenuto in una valigia abbandonata nella sala d’attesa della seconda classe. Muoiono 85 persone, oltre 200 restano ferite o mutilate. L’ala ovest dell’edificio distrutta.
Una NON verità fatta di inchieste, depistaggi, misteri tuttora irrisolti. L’unica certezza è la strage e si appura la matrice neofascista dell’attentato, il più grave di tutta la storia repubblicana. Ancora oggi, sebbene gli ultimi risvolti delle indagini attribuiscano un ruolo preminente a Licio Gelli, capo della Loggia eversiva P2, rimane oscuro il capitolo relativo ai mandanti della strage.
Governanti con il segreto di Stato coprono i neofascisti dimenticandosi dei morti, feriti e la distruzione dei cuori di chi vive. La nostra vicinanza agli italiani onesti e mai agli eversori.