Genitori e figli oggi: un legame in continuo cambiamento
Oggi i genitori sono diversi da quelli del passato, più vicini ai bisogni dei figli, con una buona dose di empatia, col rischio, però, di perdere la funzione di guida e autorevolezza. Nel corso di qualche decennio, i modelli educativi e il rapporto tra genitori e figli si sono evoluti. Si era meno attenti ai bisogni dei bambini, meno conoscenze e competenze sulle loro peculiarità e meno competenze psicologiche. Il modello educativo è cambiato, si è passato dal modello famiglia tradizionale, “normativa”, focalizzata sull’obbedienza del figlio e la sua sottomissione al volere degli adulti, al modello famiglia attuale, “affettiva”, molto più attenta alla dimensione emotiva dei suoi membri e più flessibile nel dare regole, senza imposizioni, ma di farle accettare attraverso una sana comunicabilità, spiegare armonicamente l’intervento del genitore. Oggi la relazione genitori-figli è prioritaria e per timore di danneggiarla, di provocare dolore e sofferenza ai figli e di perdere il loro amore, si corre invece il rischio di abdicare alla responsabilità genitoriale di porre limiti e regole, complice il poco tempo trascorso insieme. Il legame tra genitore e figlio è meno sbilanciato, meno complementare, più paritario. La distanza del passato e l’assenza di comunicabilità sono state colmate in favore dello scambio, del confronto e della possibilità di dare conforto e incoraggiamento. Un azzeramento della distanza innescherebbe il rischio che il figlio guadagni uno pseudoamico perdendo sempre di più la fondamentale e guida del genitore, la sua funzione di educatore, trascurata in favore di una confidenza che però non aiuta il figlio e ne ostacola l’autonomia. Nella società odierna la famiglia riconosce e incoraggia nei figli l’espressione di sé e della creatività, infatti, gli adolescenti di oggi manifestano con maggiore libertà di pensiero la ribellione nei confronti delle figure genitoriali, alle prese con la vergogna e il sentimento depressivo di non riuscire a corrispondere alle aspettative nei confronti di se stessi, la libertà di decidere lasciata ai ragazzi e addirittura ai bambini diventa persino eccessiva, caricandoli di una responsabilità su decisioni importanti, decisioni che spetterebbero ai genitori. Assistiamo a profondi cambiamenti del ruolo del Padre e della Madre, fino al secolo scorso il padre era assente emotivamente nella crescita dei figli, chiamato in causa solo per somministrare punizioni, figura temuta dai figli e affettivamente distante, impegnata nel mantenimento economico della famiglia. Alla madre era invece riservata la dimensione affettiva, più calda, supportiva e accogliente. Per fortuna i genitori oggi hanno sviluppato un buon livello di intercomunicabilità, alla ricerca di un compromesso tra il desiderio genitoriale ed i bisogni effettivi e comportamentali dei figli.