Argentina Verderame realizza l’Happening “L’Aurora” nella sala delle Matres Matutae del Museo Campano di Capua
L’Happening “L’Aurora” dell’artista Argentina Verderame è avvenuta nella sala delle Matres Matutae del Museo Campano di Capua, durante la Ventesima Giornata del Contemporaneo del 12 ottobre 2024 a cura di Amalia Galeone e grazia alla squisita ospitalità del Direttore del Museo Giovanni Solino.
L’artista Argentina Verderame ha accettato volentieri l’invito, anche perché la Città di Capua le ricorda il suo compianto mecenate, il Principe don Francesco Amoroso Rettore della Nobile Accademia di Santa Teodora Imperatrice di cui fece parte come Accademica.
L’artista Argentina Verderame, per realizzare la sua Happening “L’Aurora” ha scelto la sala della Matres Matutae perché essa fa parte di quella mitologia di Roma come dea della Mattina e dell’Aurora, la madre dell’inizio, della vita e della fecondità. A Venezia, tra le altre cose, l’artista aveva già dipinto “L’Aurora” rappresenta da una vergine dai lunghi capelli, avvolta da una specie di aureola colorata di luce, che poi riporrà davanti alla Dea come offerta. L’artista Argentina Verderame è apparsa al centro come, al cospetto della Dea Matutae, tra le altre statue sia a destra che a sinistra che raffigurano personaggi femminili di madri accovacciate con la prole. L’artista è apparsa tutta vestita di bianco, con dei capelli lunghissimi richiamando quelli della Vergine del suo dipinto, con una vestaglia e una cintura di fiori stretta in vita che ricorda il chitone greco e avvolta da un lunghissimo velo bianco e tra le mani dei simboli: una melagrana nella mano destra e a sinistra la scritta Pace. Ovvero, gli stessi simboli che ha la Matres Matutae tra le mani per rigenerare la vita, proteggere la maternità, i neonati, che sono il ciclo biologico che include la morte e il culto funerario degli antenati.
La “Principessa del Velo”, Argentina Verderame, ha voluto dare quindi un messaggio per riprendere quel tema della vita che si perpetua, attraverso la fertilità, alla continuità della comunità tra i vivi e i morti.