Maddaloni – Chi come Dio? Dramma micaelico

“Qui ut Deus?”, o meglio, “Chi come Dio?”, questo è il titolo del dramma rivisitazione di un dramma probabilmente ottocentesco, anche se taluni lo ritengono antecedente, rielaborato a Maddaloni nel copione negli ultimi mesi. Sono entusiasta di questa iniziativa, anche per averne avuto qualche anticipazioni nel tempo dai Prof. Sparaco e Pisanti che prima del copione hanno analizzato la storia e la letteratura del dramma religioso così da farla metabolizzare anche ai partecipanti.
Il nuovo dramma, dunque, sarà in scena a Maddaloni domenica 27 ottobre 2024 a partire dalle ore 19.30 nella chiesa già del SS. Corpo di Cristo oggi la Basilica Minore del Corpus Domini dove un tempo, probabilmente, veniva rappresentato nella sua edizione originale. Almeno questa è anche l’ipotesi del Rettore dell’Eremo micaelico, Don Angelo Delli Paoli, che ha procurato l’antico testo.
La produzione è stata resa possibile grazie alla Fondazione Ferraro, sotto la guida del Dott. Luigi Ferraro. Ne ha curato la regia Mattia Della Peruta, mentre le coreografie e la direzione artistica sono di Danila Antoniciello. Hanno collaborato, in qualità di assistente alla regia, Rita Pisanti, per la regia tecnica, Enzo Del Giudice, per la scenografia Vincenzo Gagliardi, per le luci, l’audio e gli effetti speciali, Domenico D’Aiello, come Maestro del coro, Merola Vincenzo.
La rappresentazione ci conduce subito nell’agone della battaglia fra l’Arcangelo Michele e Lucifero, che scoppia allorquando Dio rivela la generazione del Figlio che avrebbe vestito natura umana e sarebbe nato da donna. Michele, Raffaele e tutti gli angeli glorificano il Padre e il Figlio, generato dall’eternità. Lucifero, invece, incardinato nella sua superbia, prova un’invidia incontenibile e prepara la ribellione.
Ha la meglio Michele al grido “Chi come Dio?”, mentre Lucifero precipita dal Paradiso.
Quindi, medita la vendetta e, nel giardino di Eden, istiga Eva a mangiare dall’albero della conoscenza del bene e del male. “Diventerete come Dio” – le dice. Eva e Adamo cadono nella sua trappola e il peccato s’insinua fra di loro e si spande nel mondo e nella storia.
Il dramma è arricchito dalle coreografie che l’impreziosiscono e dal famoso inno a S. Michele tradizionalmente cantato per la festa patronale, Chi come Dio? è una chiamata a riflettere sul male e sulle sue sinuose motivazioni legate alla superbia, all’invidia e alla gelosia. Lo spettatore si trova a confrontarsi con domande fondamentali concernenti la vita, la fede e la salvezza. Appare, in particolare, intrigante l’aver legato la rivolta di Lucifero all’annuncio dell’Incarnazione, secondo una lettura teologica che, comunque, rimonta ai Padri della Chiesa, in specie ad Ignazio di Antiochia, discepolo dell’apostolo Giovanni.
Attori, ballerine e coristi sono quasi tutti giovani o giovanissimi, alunni degli ultimi anni delle superiori, universitari e giovani laureati, che, pur non essendo professionisti, hanno saputo profondere motivazione e passione rendendo effervescente la messa in scena, la quale in alcuni momenti acquista un respiro epico.
La sua eventuale riuscita si misura, quindi, non solo e tanto dall’eventuale successo in termini di pubblico, ma dalla ricaduta formativa e si propone come laboratorio di socializzazione e di valorizzazione dei talenti individuali.

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