L’ANDIS lancia un appello al Governo: “Superare la politica degli annunci”
L’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici – ANDIS, con sede c/o Liceo Classico “Ennio Quirino Visconti”, piazza del Collegio Romano n. 4, Roma, ha celebrato nella ridente e accogliente Città di Jesolo (VE) l’85° convegno nazionale sull’attualissima e intrigante tematica “Sfide e opportunità dell’intelligenza artificiale” e al termine dei lavori ha riunito il Consiglio Nazionale per l’esame dell’O. d. G.: “La scuola al centro: prospettive stabili e durature”. La tematica proposta è stata oggetto di un approfondito esame al quale ha fatto seguito un costruttivo e vivace dibattito e al termine è stato prodotto un significativo documento nel quale è stato segnalato al Governo che la scuola non può essere gestita attraverso la politica degli annunci (orientamento, PNNR, PNSD, …) di azioni episodiche o di nicchia, ma va gestita attraverso azioni sistemiche e strutturali, stabili e durature. Gli ultimi finanziamenti non sono stati elettivi e obbligano le scuole ad aderire ad azioni preconfezionate in un tempo troppo limitato e con una logica omologante distante dai principi dell’autonomia scolastica.
Ha evidenziato, inoltre, una riduzione di fatto della consistenza degli organici, attraverso una logica che tende a sottrarre e continua a non permettere la scelta delle risorse di personale in funzione alle esigenze dell’offerta formativa. Ha sottolineato l’importanza che l’organico dell’autonomia risponda alla progettualità delle istituzioni scolastiche, sia in termini quantitativi che qualitativi; a tale riguardo ha auspicato che al calo della natalità non si applichi un automatismo di tagli e che la nuova Legge di bilancio sia un’occasione per ripensare al servizio istruzione, garantendo una migliore qualità del sistema anche attraverso classi meno numerose.
Ha segnalato altresì la problematica relativa al reclutamento e alla formazione in servizio del personale ATA. La progressione di carriera concessa dall’articolo 58 del CCNL 2019/2021, che rappresenta un’opportunità di rilievo per il personale, va supportata da un percorso formativo adeguato che consenta l’acquisizione delle indispensabili competenze che il nuovo ruolo richiede.
Ha evidenziato, infine, un’eccessiva eterogeneità del sistema del reclutamento del personale docente dove coesistono percorsi istituzionali, finalizzati al conseguimento dei titoli di accesso, con altri offerti da agenzie ed enti nazionali o esteri accreditati, che non sempre garantiscono l’acquisizione delle competenze necessarie e adeguate allo svolgimento della funzione docente. È necessario attivare un controllo rigoroso di tali percorsi in quanto si corre il rischio di una svalutazione dei titoli di studio e professionali.