Il Museo della Civiltà Contadina e Artigiana di Pignataro Maggiore rende “Memoria” a Eduardo De Filippo
Il Museo della Civiltà Contadina e Artigiana di Pignataro Maggiore sabato 16 novembre 2024, ore 18.30, nella propria sede in via Partignano n. 16/20, con l’attore casertano Pierluigi Tortora, renderà “Memoria” a Eduardo De Filippo (Napoli, 24 maggio 1900 – Roma, 31 ottobre 1984) nella ricorrenza del quarantesimo anniversario della sua morte.
La meritoria Associazione organizzatrice con l’iniziativa ideata e che propone vuole rendere giusta e doverosa “Memoria” all’attore, regista e commediografo napoletano, ritenuto uno dei massimi esponenti del teatro napoletano e della cultura italiana del Novecento.
L’attore Tortora nella sua “performance” si cimenterà in un monologo sul “Viaggio” di Eduardo De Filippo, uomo, autore e attore con un percorso che attraverso la sua acuta e pungente analisi, esplora le inquietudine, vicissitudini, ansie, angosce, passioni, attese, sofferenze, drammi, dolori e lutti degli uomini che caratterizzano e connotano le sue commedie, canzoni e poesie nelle quali c’è sempre un filo logico che lega tutti i monologhi nei quali focalizza magistralmente la famiglia e i rapporti tra le persone.
Il Museo nacque da una brillante e felice intuizione del Professore Bartolo Fiorillo ed è allestito in tre sale dello storico Palazzo Santagata (secolo XVI) nel quartiere Partignano ed espone, frutto di donazioni e di una meticolosa e accurata ricerca, attrezzi, oggetti e memorie varie della vita legata alla civiltà contadina e artigiana di un tempo.
Col passare del tempo il Museo ha assunto sempre più una funzione sociale e di promozione culturale e a ciò si dedica con impegno, premura e disponibilità il Presidente Giovanni Nacca, affiancato dal Presidente Onorario Bartolo Fiorillo, dalla Vicepresidente Margherita Giuliano e dai membri del Consiglio direttivo: Alfredo Aurilio, Pasquale Borrelli, Giovanni Di Feola, Pietro Marcello, Alessandro Martone, Giuseppe Martone, Annapaola Rega, Tommasino Rotoli e Antonio Vendemia.
È doveroso evidenziare che il Museo fin dalla sua fondazione, 9 ottobre 1993, ha sempre operato in perfetta sintonia con l’articolo 4 dello Statuto, annesso all’Atto notarile costitutivo, che recita: “L’Associazione ha finalità culturali e come scopo particolare: custodire, esporre e valorizzare attrezzi di lavori e utensili vari che, in situazioni storico-sociali diverse da quelle attuali, rappresentarono indispensabili e preziosi mezzi di produzione economica e artistica, a vanto di un modello di sviluppo, angusto quanto sia, ma non privo di significato umanistico-scientifico e degno di rivalutazione psico-sociologica”. In merito a tanto i responsabili del Museo non hanno mai concepito la loro “creatura” come un luogo di semplice conservazione di oggetti antichi, bensì come un luogo di cultura ad ampio raggio, dove non solo si trasmette alle nuove generazioni la conoscenza di una civiltà in via d’estinzione, ma si cerca di farla rivivere nei suoi valori di laboriosità, onestà, solidarietà e ne è la prova l’organizzazione di convegni di studio, conferenze, ricerche sui vari aspetti della civiltà del mondo contadino e artigiano con l’allestimento di un’adeguata biblioteca, della dotazione di attrezzature varie che permettono di proiettare filmati, registrare e ascoltare musica e canti.
Per info e visite guidate: 338.3904895 – 333.9345829 – 339.6605169.