Capua – Il Presepe Cuciniello al Circolo Appio

È stato un piacevole e variegato pomeriggio quello trascorso dai soci del circolo Appio di Capua il 14 c.m., il tutto all’ insegna della cultura e convivialità. Dopo i Saluti di rito da parte dell’amabile Commissario Dott. Paolo Sacchetti e l’introduzione al convegno da parte del Chiarissimo Avv. Roberto Barresi, la Dott.ssa Angela Ragozzino ha dato inizio all’Evento in programma, nelle vesti di “Donna Carmela” una popolana del ‘700 napoletano. La scelta su tale personaggio, così come ha spiegato la Ragozzino, sarebbe stato, poi esplicitato nel corso della serata, infatti quello della OSTESSA o “Capa cantenera” è immancabile su un presepe napoletano dell’epoca. Dopo un breve ma esaustivo “excursus” sulla Storia del Presepe Cuciniello, tutti i soci, attraverso un percorso virtuale, si sono trovati catapultati nel mondo fantastico del Presepe Cuciniello, quali commossi spettatori delle scene del Presepe che, di volta in volta, si sono animate con recitazione e canti. La voce guida, quella di Luca De Filippo, li ha condotti in un percorso magico anche grazie alle interpretazioni di Peppe e Concetta Barra, Lello Arena e Massimo Ranieri, solo per citare alcuni degli artisti presenti nelle scene. Il Presepe Cuciniello, è un’incredibile rappresentazione tanto dettagliata da sembrare vera, che si mostra in una location assolutamente unica. Una storia, quella interpretata dagli 800 pastori che lo compongono, tanto particolare da segnare la vita del suo collezionista e autore. Cuciniello nacque a Napoli nel 1823 da nobili genitori lucani e napoletani. Studiò al Real Liceo del Salvatore a San Carlo alle Mortelle e quindi si iscrisse alla facoltà di Architettura. Rientrato a Napoli, dopo viaggi di studio, accolse entusiasticamente le innovazioni amministrative, sociali, culturali e industriali del giovane Re Ferdinando II. Iniziò ad appassionarsi ai pastori del Settecento, dei quali divenne ben presto un grande cultore. La sua collezione era immensa e preziosa, arrivò al Museo di San Martino grazie all’amicizia con Giuseppe Fiorelli Archeologo e fondatore del museo; a Lui si deve l’idea ed il metodo che ha portato alla realizzazione dei calchi delle vittime dell’eruzione del Vesuvio negli scavi di Pompei. Michele Cuciniello decise di donare la sua collezione di 800 pezzi, che venne accolta dal Direttore Demetrio Salazar, storico dell’arte meridionale, con entusiasmo. L’offerta aveva solo una condizione imprescindibile: che fosse a cura dello stesso Cuciniello l’allestimento scenografico, cosa che avvenne nel 1879. Il luogo prescelto era quello dove in precedenza vi era la cucina della Certosa. La parte centrale della scenografia, conosciuta come “lo scoglio”, è composta da tre sezioni distinte, che corrispondono a tre episodi tradizionali del presepe: la Natività, la Taverna e l’Annuncio dei Pastori. La Natività è posizionata al centro, e consiste in un tempio scosceso sormontato dagli Angeli. La Taverna è su due piani e rappresenta la convivialità di tutti i personaggi alle prese con vivande e bevande, tutte ovviamente della tradizione classica napoletana, mentre ascoltano la musica degli zampognari. L’ultima sezione dedicata all’Annuncio dei Pastori, è ambientata in uno scenario di capanne, dove i pastori vengono sorpresi inaspettatamente dall’Angelo annunciatore. Michele Cuciniello morì a Napoli nell’anno 1889, lasciando in eredità la sua grande opera, che tutt’ora può essere ammirata. La Serata nel Circolo è proseguita all’insegna della convivialità e dell’armonia: una tombolata con tanti premi e la degustazione di cibi e bevande della classica tradizione natalizia. Non meno degni di nota, i contributi all’evento, quello tecnico del Dott. Domenico Valeriani e quello della Costumista Capuana Marialuisa Mariano che ha realizzato, con dovizia di particolari il Costume della Popolana del ‘700. Una serata quella vissuta dai Soci con partecipazione e con momenti di viva commozione, vissuta nel più sentito spirito natalizio, quello dei bei tempi andati… Auguri di Buon Natale a Tutti!

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