Da avaaz@avaaz.org riceviamo “Caro Franco liberiamo Pakhshan Azizi”
Pakhshan Azizi ha dedicato la sua vita ad aiutare gli altri, poi è stata arrestata. L’Iran l’ha torturata e tenuta in isolamento per cinque mesi. Ora è stata condannata a morte. A Teheran stanno piovendo lettere da tutto il mondo per chiedere di salvare la vita di Pakhshan e far sapere alle autorità repressive iraniane che sono sotto i riflettori. Unisciti per chiedere di liberarla! Cari avaaziani,
Pakhshan per anni ha assistito donne e bambini nei campi profughi in Siria, dedicando la sua vita al lavoro umanitario e ai diritti umani.
Ora vogliono impiccarla.
L’operatrice sociale e attivista curda, Pakhshan Azizi, è stata sequestrata, tenuta in isolamento per mesi e torturata dagli agenti dell’intelligence iraniana. L’estate scorsa, Pakhshan è riuscita a far arrivare una lettera, dove ha descritto i suoi “interrogatori”: hanno ripetutamente finto di impiccarla ed è stata seppellita a 10 metri di profondità prima di essere riportata in superficie. L’orrore è inimmaginabile. Ora, in seguito a un processo fasullo, l’Iran ha condannato Pakhshan a morte.
Siamo ancora in tempo per salvarla!
Da tutto il mondo, attivisti per i diritti umani stanno chiedendo di mobilitarci per chiedere di liberare Pakhshan. Unisciti ora a questo appello urgente al capo della magistratura iraniana! Quando avremo abbastanza firme, lanceremo il nostro appello con annunci a effetto sui media per fare pressione sulle autorità iraniane: sentiranno i riflettori di tutto il mondo puntati su di loro.
Firma per salvare Pakhshan.
In passato, la pressione globale ha aiutato a fermare esecuzioni in Iran anche prima che i conflitti interni indebolissero il regime. Da tutto il mondo piovono lettere per Gholam-Hossein Mohseni Eje’i, il capo della magistratura iraniana! Uniamoci a questo appello per la giustizia e chiediamo la libertà di Pakhshan:
La protesta pubblica contro l’esecuzione di Pakhshan non mira solo a salvarle la vita, ma afferma che il mondo non ha dimenticato di cosa è capace la brutale repressione dell’Iran.
Più volte in passato il nostro movimento ha sostenuto prigionieri politici e contribuito a fermare esecuzioni: in più di un milione ci siamo uniti all’appello per fermare la lapidazione di Amal in Sudan, per chiedere la liberazione del 27enne Mohammad in Iran e per liberare Ahed in Palestina. Usiamo il nostro potere per salvare di nuovo una vita!
Con fervente speranza e determinazione, Alice, John, Nate, Antonia e tutto il resto del team di Avaaz.