Il gruppo teatrale Sport&Vita torna dopo 14 mesi con la “Gatta Cenerentola”
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Sono ormai dodici anni, dal primo spettacolo “L’atteso” nel 2013, che l’allora Gruppo Giovani della Parrocchia di Vitulazio, oggi gruppo teatrale “Sport&Vita”, costituisce una certezza nel panorama artistico vitulatino, insieme allo storico gruppo di “Vitulaccio ‘89″ e a “VitulArte”. La compagnia dell’inossidabile Direttore alla regia Eugenio Cionti, sotto l’egida dello storico Presidente dell’associazione, Mimmo D’Addio, e dei Vicepresidenti Armando Fragnoli e Gaetano Christian Lagnese, si conferma e si migliora con una rappresentazione particolare che ha allietato per due serate il pubblico, ma ormai non è una novità bensì è una consuetudine il ritrovarsi ad assistere a uno spettacolo di questo gruppo e a rimanere sempre piacevolmente sorpresi e soddisfatti dal loro lavoro e dal loro impegno, nonché dalla minuziosa cura che riservano ai dettagli.
L’ultima commedia musicale del 7 e 8 febbraio ha non solo riscontrato la solita e ottima risposta del popolo vitulatino, cultore avvezzo e interessato alle commedie, ma ha anche messo l’accento su un formidabile glow up generale compiuto da questa consolidata compagnia teatrale nostrana, una crescita visibile a livello scenografico e attoriale che è iniziata con “La cantata dei Pastori” nel dicembre 2023.
Oltre alla conferma dell’organico orchestrale dal vivo, introdotto nell’ultima commedia musicale citata poc’anzi, la novità più evidente apportata dal gruppo teatrale “Sport&Vita” è la sostituzione delle voci registrate dei brani musicali dell’opera con il canto live degli stessi attori protagonisti, coordinato dallo scrupoloso lavoro del Maestro Enzo Cozza, un salto di qualità che vale la pena sottolineare ed esaltare.
La “Gatta Cenerentola” è una fiaba dello scrittore napoletano del XVII secolo, Giambattista Basile, una delle più note redazioni della celeberrima Cenerentola dei fratelli Grimm, con ambientazione a Napoli, la capitale del Viceregno Spagnolo all’epoca, un’autentica melting pot di lingue e dialetti, di modi di esprimersi rozzi del popolino e aulici dell’aristocrazia, culla di una società complessa e variegata.
E così parte un viaggio di oltre due ore, la storia della Cenerentola partenopea, interpretata da Monia Russo, che alla fine diverrà regina calzando la scarpetta, ma all’inizio vessata e sfruttata dalla perfida Matrigna (impersonata dallo storico attore e addetto stampa del gruppo, Giovanni Parillo), dalla figlia Patrizia pretendente al titolo di regina (Raffaele Pio Di Lillo) e dalle altre sorellastre: Gaetano Lucio Feola, Luigi Di Rubba e Giuseppe Ciriello. Recitazione e canti si alternano nella narrazione della vicenda, arricchita dalla presenza della Capera (Giulia Altieri), dalla Sarta (Giusi Di Lillo, la quale è anche la Direttrice artistica della compagnia), dalla Zingara (Loredana Fusco), dal Femminiello (Ivan Virgulto), dal Munaciello (Luigi Graziano, altro storico componente), da Asso di bastoni ovverosia l’annunciatore dei proclami del Re (Carmine Scialdone), dai militari Luca Scialdone, Roberto Celentano e Lello Scialdone e dalle lavandaie Maria Martone e Rossella Scialla. A completare il cast attoriale è il coro composto da Orsola Antropoli, Luisa Scialdone, Rina Fiorillo, Giovanni Russo e Peppe Rotolo.
Da menzionare anche l’aiuto dietro le quinte, la forza lavoro invisibile alle scene. Vincenzo di Rubba, Luca Di Rubba e Angelo De Rosa alla scenografia; Lucia Di Lillo ai costumi e Marianna Buonocore in sua assistenza; le sarte Giovanna Di Maio e Gina Di Lillo; Jessica Vigliucci al trucco e Annarita Catone al parrucco; Marika Lagnese alle coreografie. Infine i tecnici di palco: Pasquale Arciprete, Antonio Romano, Gianluca Di Lillo, Antonio Impriani, Carmine Buonocore, Gianluca Natale, Gabriele Di Lillo, Antonio Iorio, Martina Papale, Martina Vilardo, Antonella D’Onofrio e Gianluca Di Lillo.
L’organico orchestrale, diretto dal già citato M° Enzo Cozza, era composto da Arcangelo Zona al flauto, Eugenio Pennacchio al clarinetto, Raffaele Di Rubba al clarinetto basso, Sebastiano Ventriglia al sax baritono, Angelo Scialdone al sax soprano, Simone Pucci alla tromba, Gennaro Cozza al trombone, Armand Priftuli al violino, Artan Tauzi al violoncello, Giovanni Munno e Giovanni Di Rubba alle percussioni, Emilio Di Donato alla chitarra e Renato Di Lillo alle tastiere.
Un ultima nota di merito a tale compagnia teatrante è stata quella di proporre al Sindaco, Dott. Antonio Scialdone, di nominare Vitulazio come “Città dell’arte, del teatro e della musica”, in virtù della storica tradizione teatrale, artistica e forse soprattutto musicale del paese dell’Agro Caleno. E così il Consiglio comunale, con apposita deliberazione n. 4 del 10 febbraio 2024, ha reso concreta questa proposta. Non si può certo dire che Vitulazio sia priva di iniziative e manifestazioni di vario tipo, una realtà paesana sempre più attiva e viva grazie alla dedizione di associazioni e comitati, persone che dedicano il loro tempo per il bene della comunità. Non resta che attendere i prossimi eventi.
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