C’è chi prega e chi… frega! Condannato il sacerdote Don Livio Graziano per abusi sessuali su un ragazzino
Don Livio Graziano ieri nella sentenza di primo grado è stato condannato a 8 anni di reclusione per abusi sessuali su un ragazzino di 13 anni.
È stato il Dott. Lucio Galeota, Giudice del Tribunale di Avellino, a pronunciare la sentenza anche se mite rispetto alla proposte del Pubblico Ministero che aveva richiesto 11 anni.
Quanto invocato dal PM non è stato accolto poiché il tribunale giudicante ha escluso l’aggravante che Don Livio avesse pagato con regali la vittima.
I legali del “mostro” (?) per evitargli il carcere hanno preannunciato ricorso in Appello per cui il “violentatore” resta agli arresti domiciliari.
Dure furono le contestazioni di Mons. Francesco Marino per la permanenza del “mostro” nella Diocesi irpina del sacerdote arrestato.
Al “mostro” nel 2014 venne assegnato il premio “Padre Pio da Pietrelcina” con la seguente motivazione:
“intensa attività sociale e umanitaria”.
Ecco la spiegazione del titolo: C’è chi prega… “Padre Pio da Pietrelcina” e chi frega “Don Livio Graziano”.
Ancora una volta abbiamo assistito ad una sentenza che NON punisce il colpevole perché, se è vero, come è vero, che ci sono molte prove della colpevolezza del “mostro” perché non rinchiuderlo nella più buia delle celle del carcere più duro e buttare via le chiavi. Invece, no! Ai domiciliari. Povera Italia!!!