PD, la giunta Delli Paoli va avanti senza il sostegno della maggioranza
“Durante l’ultima seduta consiliare di lunedì scorso, il Sindaco Pasquale Delli Pali ed il Vice Sindaco l’Arch. Nicola D’Andrea sono stati nuovamente sfiduciati dai componenti la loro stessa maggioranza”. È quanto ha affermato la locale sezione del Partito Democratico in una nota stampa trasmessa all’indomani della mancanza del numero legale che ha mandato deserto la seduta consiliare convocata prima delle ferie agostane dal Presidente Antonio Megaro. “Infatti” – hanno aggiunto i democratici di via Bronzetti che sono guidati dal segretario cittadino avvocato Vito Marotta – “la seduta, avente all’ordine del giorno l’importante tema delle linee di indirizzo per il mutamento di destinazione d’uso a fini abitativi di edifici destinati ad uffici, non si è potuta svolgere per l’assenza di gran parte dei consiglieri del centrodestra. Seduta, quindi saltata per assenza di numero legale! Ciò testimonia quello che il PD ribadisce da tempo: gli scontri interni all’attuale maggioranza bloccano ogni tipo di iniziativa intrapresa dalla giunta” – hanno tenuto a sottolineare – “che in più di un anno di mandato non ha compiuto alcun atto concreto nell’interesse della cittadinanza. Avvisaglie di tali rotture si erano avvertite già durante la seduta relativa all’approvazione del bilancio di previsione con l’assenza dei Consiglieri Nuzzi e Letizia. Oggi” – si legge ancora nella nota stampa – “però la situazione è ancor più grave stante il “rimpasto delle deleghe” annunciato dal Sindaco il giorno seguente l’approvazione del bilancio. La Città è amministrata da una squadra di assessori privi di deleghe dal 4 luglio scorso. San Nicola non merita questa paralisi. Ci sono troppi problemi che vanno immediatamente affrontati e questa maggioranza è priva della necessaria unità. Delli Paoli” – concludono dal PD – “abbia il coraggio di andare fino in fondo. Proceda a bocciare definitivamente i suoi assessori, o diversamente dichiari pubblicamente la propria impossibilità a gestire un gruppo che si è sfaldato a partire dal giorno dopo le elezioni”.