A ferragosto non lasciamo soli i nostri cari
“A ferragosto non lasciamo i nostri cari soli”. È l’appello che lancia Luciano Caiazza, dirigente sindacale della Cisas e funzionario dell’Anas, alla vigilia del ferragosto denunziando la deprecabile abitudine di abbandonare genitori, e parenti nelle case-ospizio. “Ritengo indispensabile anteporre alla deprecabile piaga dell’abbandono degli animali durante il periodo estivo, quella mirante a sensibilizzare le persone contro l’abbandono degli anziani, lasciati spesso al loro destino negli ospizi, nelle case di cura e nelle abitazioni, abbandonati peggio dei cani da figli e nipoti che si preoccupano di portare in vacanza il loro cagnolino o il loro gattino ma lasciano a casa l’ingombrante nonnetto”. Un appello, quello di Caiazza, che, non solo in questo periodo dell’anno, siamo costretti a registrare, che pone i figli di fronte alle loro gravi responsabilità. “Figli e nipoti dalla memoria corta, preferiscono vedere la tv, navigare su Internet, chattare su facebook. Il nonnetto-nonnetta meglio lasciarlo marcire tra le mura anguste della propria casa. Perché il nonnetto dà fastidio, crea “ansia” – ha con molta crudeltà fatto notare Caiazza “Ogni anno, d’estate, balzano alle cronache le polemiche sollevate da associazioni e possessori di animali sulla carenza di strutture attrezzate per trascorrere le vacanze con animali al seguito mentre cadono nel dimenticatoio le problematiche di molti anziani lasciati soli nelle città semi-deserte con servizi ridotti al minimo e la difficoltà di provvedere ai bisogni primari come, per esempio, l’ acquisto di generi alimentari. Quello degli anziani” – ha sottolineato il dirigente sindacale – “è un problema molto rilevante in una società, quella di oggi, che, volta ad un continuo e crescente progresso, trascura alcuni aspetti veramente importanti e salienti, che riguardano la nostra esistenza. Ai nostri giorni, gli anziani vengono considerati un incomodo, un peso, una forza inattiva non più in grado di produrre qualcosa. Sono tante le coppie che si liberano dei loro genitori, magari relegandoli in un ospizio e dimenticandoli li, fra quelle mura anguste, perché sono bisognosi di cure e malati. È un gesto vergognoso” – ha concluso Caiazza – “che attesta quanto sia grande in certi figli l’ingratitudine verso i loro genitori”.
Nunzio De Pinto