D.L. ricostruzione: si insegue l’emergenza mai la programmazione
Il Decreto, che nelle intenzioni del Governo doveva rispondere alla necessità di misure urgenti per garantire la tempestività, la semplificazione e l’efficacia della ricostruzione nelle zone dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici verificatisi nel 2009 e nel 2016, è un provvedimento senza una visione organica e che trascura ogni forma di prevenzione.
Governo e maggioranza danno l’impressione di non avere un orizzonte, anche su temi delicatissimi come quelli che riguardano il riassetto e il rammendo del territorio, fondamentali per il futuro del Paese e per la prevenzione di tragedie e calamità.
Ancora una volta, peraltro, non si può fare a meno di sottolineare la sordità di fronte a diverse proposte del PD che avrebbero migliorato il provvedimento, con l’eccezione del fatto che si è finalmente concretizzata una proposta sostenuta da tempo dal PD, per cui tutti i Comuni a rischio di dissesto idrogeografico dovranno avere un piano di Protezione Civile.
L’Italia dovrebbe dotarsi di un codice della ricostruzione, il quale darebbe certezza, eguaglianza di trattamento ed equità nella reazione, sia in termini di quantità che di qualità.