Guerra dell’acqua: il comitato a Sgueglia, no grazie.

La Jihad dell’acqua ancora in primo piano. Una guerra iniziata da tempo- combattuta da uno sparuto gruppo di residenti della frazione San Giovanni e Paolo- riunitisi in comitato-decisi ad andare fino in fondo. Cittadini letteralmente infuriati già rivoltisi alla Procura della Repubblica, alla Prefettura- con un esposto inviato pure al Presidente del Consiglio, Romano Prodi. Motivo, la crisi idrica- in scena nella frazione da oltre quarant’anni. Quattro decenni d’inferno- con l’acqua potabile un miraggio per i Calimeri santiannesi- dopo anni di inutili lamenti- passati alle vie di fatto- nauseati dai disagi causati dalle croniche interruzioni idriche. Per fare piena luce, sul problema, per individuare eventuali responsabilità, rimpallate da anni, tra il Comune caiatino e il Consorzio Idrico- per denunciare l’eventuale interruzione di pubblico servizio. Per molti, è solo una boutade! L’invenzione di un personaggio, che cerca di trasformare tutto, in puro sensazionalismo. Intanto- la protesta- veicolata con forza sui giornali locali, è approdata sulle pagine di autorevoli testate giornalistiche nazionali. A finire nel mirino, la singolare “rivolta”- architettata dal gruppo di santiannesi- che entro il 26 settembre- spedirà al premier Prodi, le tessere elettorali. “Non è una semplice provocazione- sbottano alcuni componenti dell’arcigno Comitato Per Una Frazione Vivibile: combatteremo la battaglia- fino alla fine delle nostre forze, utilizzando tutti gli strumenti leciti a disposizione”. Rifiutata seccamente e con ironia- l’intercessione del dirigente dell’Udeur, Fabio Sgueglia- che si era reso disponibile- per fare da tramite con i big della politica- in passerella al congresso del Campanile a Telese. “Il consigliere di opposizione, Fabio Sgueglia-si è svegliato improvvisamente dal torpore-precisa il Comitato- ergendosi anche a paladino dei santiannesi. Signor Sgueglia, la strada per Telese, fortunatamente la conosciamo- non abbiamo bisogno di intermediari- i tempi della balena bianca sono fortunatamente uno sbiadito ricordo. Qualche zappo da portare a Telese, lo deve cercare altrove. Grazie dell’interessamento. Noi andremo avanti per la nostra strada- le nostre tessere elettorali (ndr. di San Giovanni e Paolo)- le invieremo (o porteremo) direttamente a Roma. Chi condivide il pensiero del campione del mondo del trasformismo: “La politica è fatta di evoluzioni, le alleanze non sono eterne- deve stare lontano da noi”. La sibillina stoccata del comitato- persone fiere nel carattere, che difendono la propria identità, visibile ancora oggi nell’elemento indigeno. “ Il maestrino con la penna rossa- che guardando nella sfera, aveva previsto tutto e fatto nulla(non si sa cosa, visto che da quarant’anni dura la penuria idrica), pensi seriamente a fare opposizione- in un comprensorio- così definito da  Leon Krier, architetto lussemburghese, progettista di fama internazionale: La piana e le colline di….  Un misero magma di attività agricole, di casermoni di cemento….purtroppo il tutto è alcuni chilometri troppo lontano dal grande Vesuvio, perché esso possa salvarci da questo misfatto umano…risultato di procedure democratiche e burocratiche…un popolo che ha rivoltato ogni pietra e sradicato ogni albero”. Ma questa, è altra storia. Non ci azzecca nulla, direbbe Antonio Di Pietro.

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