Arte e libertà: il Festival di Laura Trisorio

“Uno sguardo aperto senza confini e pregiudizi”, è con questi presupposti che si apre al Teatro San Carlo di Napoli la

diciassettesima edizione di ArteCinema, il festival internazionale di film sull’arte contemporanea curato da Laura Trisorio. Dal 1993 il Festival propone una serie di documentari sulla vita dei maggiori artisti presenti sulla scena internazionale, suddividendo il programma in tre sezioni: Arte e dintorni, Architettura e Fotografia. Nel primo documentario presentato durante la serata di inaugurazione dell’edizione di quest’anno, il regista Sophie Fiennes descrive l’esperienza di Anselm Kiefer, un artista trasferitosi nel sud della Francia per realizzare un villaggio mediante pezzi di vecchi edifici. A vedere l’opera compiuta si rischia di rimanere spiazzati ma è la descrizione di quello c’è dietro che affascina il pubblico. Difficile non rimanere incantati dinanzi alla meticolosità  con cui l’artista riesce a distruggere e ricreare qualsiasi oggetto, nella convinzione che la bellezza di ogni frammento è ciò che serve a creare forme sempre nuove. Il secondo documentario è incentrato sulla vita dell’artista cinese Ai Weiwei ma si intuisce subito che il regista Matthew Springford, intende attirare l’attenzione del pubblico sul tema della libertà quale elemento imprescindibile dell’espressione artistica. Libertà per Ai Weiwei significa “lottare per i propri diritti ed esprimere chi sei”. In un paese in cui anche un semplice fiore può diventare oggetto di censura la vera sfida è riuscire ad utilizzare l’arte per esprimere in maniera occulta il proprio dissenso. Ed ecco che riunire cento milioni di semi di girasole fatti di porcellana nella Tate di Londra diventa la sfida di un artista contro la produzione di massa.

 

 


 

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post