Recensione del libro: “Nata nel 1929. Vita di una madre”, di Maggie van der Toorn

Mi accingo a scrivere una breve recensione del libro che ho letteralmente divorato dal titolo: ”Nata nel 1929. Vita di una madre”, della scrittrice Maggie van der Toorn. Si tratta della biografia della madre dell’autrice che ne ripercorre la vita nata proprio nel 1929 nei Paesi Bassi. Attraverso le vicende di sua madre lei analizza i fatti salienti accaduti durante il secolo scorso fino ad arrivare ai nostri giorni. La cosa che mi ha colpito di più nel corso della lettura è stata la genesi che ha originato la scrittura di questo libro. Maggie scopre che la madre in tarda età è stata colpita da un male incurabile, corre al suo capezzale dall’Italia dove si è trasferita da giovane per amore, e l’assiste fino alla sua dipartita. Negli ultimi giorni della vita dell’amata genitrice, Maggie riesce a convincere la madre a raccontarle i fatti rilevanti della sua vita e ne trae questa bellissima testimonianza dell’amore filiale e materno. Partendo dai primissimi momenti in cui Henny, con questo vezzeggiativo è stata sempre chiamata fin da quando lei ne ha un ricordo, traccia la storia della mamma che racconta in prima persona la sua vita, quella della sua famiglia, della città di Arnhem, dell’intera nazione a cui appartiene, per poi gettare l’occhio sugli episodi avvenuti nel ventesimo secolo in Europa, ma non solo. La piccola Henny cresce in un ambiente familiare dove l’amore dei genitori si respira a pieni polmoni, riversando sull’adorata figlia tutto il loro affetto. Gli anni della fanciullezza non sono affatto facili, infatti, Henny nasce nel 1929 quando la crisi economica scatenata dal “venerdì nero” della borsa di New York espande i suoi malefici effetti non solo sugli Stati Uniti d’America, ma anche in Europa e nel resto del mondo. Anche la famiglia di Henny sperimenta le difficoltà del vivere quotidiano in una società dove tutto è diventato oltremodo difficile, dal procurarsi il cibo per la sopravvivenza, a trovare e mantenere un lavoro per avere un reddito con cui pagare l’affitto della casa con tutte le spese relative. Man mano che cresce si avvicinano anni ancora più bui con l’avvento del fascismo in Italia, in Spagna, e in seguito con l’avvento del nazismo nella vicina Germania. Quando scoppia la Seconda guerra mondiale l’Olanda viene invasa dalle truppe tedesche cadendo sotto il tallone di un dominatore implacabile. Henny assiste a episodi inenarrabili che la scuotono nel profondo, però, non modificano la sua innata indole di ragazza prima, e donna poi, dal carattere gioviale, forte, decisa e generosa. Non sto qui a elencare tutte le toccanti vicende umane, personali e sociali che l’autrice tocca nel narrare la vita della madre. Dico solo che tutto quello che c’è di orrendo, di tragico ma anche di bello è toccato in sorte a lei, ma direi a tutto il genere umano, dove in nuce c’è tutto il bene e il male che può esprimere la natura umana. Nel libro sono presenti tutti i temi vitali che attraversano la parabola di una donna: l’amore filiale, l’amore fraterno, l’amore per il suo amato, l’amore per il suo Paese, l’altruismo, la bontà d’animo, la determinazione, l’amore per la libertà, l’idea che c’è sempre qualcosa di positivo da sperimentare nella vita. La certezza che nonostante tutto lei riuscirà ad avere la meglio su tutte le avversità che la vita le porrà davanti. Di prove difficili e ardue da superare ne ha avute tante, tutte superate dalla sua grande voglia di vivere la vita nella sua pienezza in tutti sensi. In alcuni passi del libro l’autrice, attraverso il racconto della madre, tocca le corde più sensibili di un lettore attento fino a condurlo alle lacrime, a me in tutta sincerità è accaduto.

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