Il tour continua: In paradiso si mangiano sfogliatelle – Imparare a vivere aiuta a non morire
Il tour di presentazioni dell’ultimo libro di Paolo Albano dal titolo: “In paradiso si mangiano sfogliatelle – Imparare a vivere aiuta a non morire”, Armando Curcio Editore, continua ancora venerdì 23 giugno 2023 alle ore 19.00 presso Terre Blu a Caserta in via San Nicola n. 27, centro di formazione e ricerca, casa editrice e galleria di arte contemporanea e design. La sua attività si dispiega in tre direzioni principali: formazione e ricerca, editoria ed arte e design, le quali interagiscono nella produzione di eventi culturali e workshop creativi. Ma torniamo alle “sfogliatelle”, esse portano sempre la meritata fortuna all’autore, Paolo Albano, Magistrato e già Procuratore della Repubblica. Infatti, a dialogare con l’autore, venerdì 23, nella X presentazione, in una piacevole ed interessante serata, ci saranno: la Prof.ssa Annamaria Rufino (Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”) ed il Dott. Andrea Della Selva (Magistrato). Il libro tratta racconti brevi e dialoghi in atmosfera surreale conditi con sapiente ironia che inducono a riflettere sugli eterni interrogativi che accompagnano la nostra vita. Ma parliamo dell’autore: Magistrato dal 1974, Paolo Albano ha lavorato presso le Procure di Venezia, Santa Maria Capua Vetere e Napoli occupandosi di reati in materia di terrorismo, camorra e ambiente. Il suo ultimo incarico è stato quello di Procuratore Capo della Repubblica a Isernia. Ha pubblicato, in collaborazione con il giornalista Antimo Della Valle, il libro “La strage di Caiazzo – 13 ottobre 1943” (Mursia Editore, 2013), nel quale vengono ricostruite le complesse indagini condotte dal Magistrato Albano per giungere all’arresto e alla condanna degli autori della strage compiuta nel territorio campano dagli occupanti nazisti. Appassionato di letteratura e di studi filosofici, per questa sua raccolta l’autore si è ispirato a Dino Buzzati e all’autore dell’insolita “Antologia di Spoon River”, Lee Masters. Il primo è certamente dotato di una eccezionale immaginazione e nella sua produzione letteraria l’attenzione per l’arcano e i suoi segnali, per il Mistero e il suo alfabeto, lo portarono a studiare con accanimento ed a cercare di svelare le incognite dell’esistenza umana. Tutta l’opera di Buzzati è un’identificazione del mondo in cui viviamo con un’altra realtà, al di sopra e al di fuori di noi, che non cancella la prima, ma piuttosto ne esalta i significati più determinanti. Egli porta così il lettore all’agghiacciante scoperta di qualche cosa che travalica ogni immaginazione umana, proiettandolo alla scoperta del mistero della realtà. Il tema del suo capolavoro, “Il deserto dei tartari”, è il passare della vita nell’inutile attesa di un significato non trovato dell’esistenza, per cui il romanzo si traduce in una metafora della vita umana. In molti dei racconti riaffiorano i temi che tanto affascinavano Dino Buzzati. L’altro riferimento letterario è costituito dall’Antologia del poeta americano Edgard Lee Masters. Ed invero è originale nella sua collezione di poesie in versi liberi l’idea di dare voce a persone che hanno lasciato la vita terrena e ci parlano dall’aldilà. Ogni poesia racconta, infatti, in forma di epitaffio, la vita dei residenti dell’immaginario paesino di Spoon River, sepolti nel cimitero locale, ed anche nel libro dello scrittore Paolo Albano, a parlare in prima persona sono spesso personaggi, famosi e non, che vivono l’esperienza ultraterrena.