Truffa, perde 282mila euro: “Credevo d’aiutare un amico”
Ha versato in tutto 282mila euro, attraverso bonifici, credendo di aiutare un suo ex compagno di classe in difficoltà. In realtà dietro il nome di lui, che si faceva vivo sui social, si celavano quattro nigeriani che si spacciavano per il suo amico. La donna, oggi 55enne, svizzera, libera professionista di famiglia benestante, nel 2016 stava vivendo un periodo di crisi: “Mi ero da poco separata. Quando sono stata contattata da colui che credevo essere il mio ex compagno di scuola, mi sono fatta coinvolgere sentimentalmente. E gli ho dato i soldi che chiedeva”, ha raccontato. La donna è rimasta vittima di una cosiddetta truffa ‘romantica’, per la quale si è rivolta alla Finanza. E ora si è costituita parte civile, tutelata dall’Avvocato Helmut Bartolini, nel processo che vede imputati i quattro nigeriani: Bright Ikiarokhale e Gild Gpdson Ebhohimhen, domiciliati a Reggio, Adebanke Agunbiade e Murphy Goodnews Oaamwonyi (Carpenedo di Venezia e Quinto di Treviso). Tutto comincia con una richiesta di amicizia su Facebook: lui raccontava di lavorare su una nave da crociera dall’America e l’Australia e di avere la necessità di liberarsi di tutti i beni di valore a bordo, a causa di un imminente attacco pirata, del valore di 750mila dollari. Alla donna è stato chiesto di riceverli versando 3.500 euro per l’invio. Poi, a nome di una fantomatica società di spedizioni, le hanno domandato ulteriori somme, molto più alte, giustificandole come tasse e spese che l’amico avrebbe dovuto sostenere negli alberghi in Australia e poi per tornare in America: così, dal settembre al novembre 2016, le hanno spillato quasi 300mila euro.
Davanti al Giudice Silvia Semprini, ieri è stato sentito un investigatore della Finanza: ha evidenziato che gli imputati erano sconosciuti al fisco o titolari di società che fatturavano poche migliaia di euro, cifre assai lontane da quelle a più zeri che circolavano sui loro conti correnti. Nel caso di Ebhohimhen, erano stati accreditati fino a 754mila euro, anche da altri soggetti. Il teste ha riferito di aver trovato riscontro dei bonifici fatti dalla donna, il cui denaro risulta essere stato prelevato, mentre al momento dei controlli i depositi dei nigeriani erano azzerati. Dopo il controesame delle difese (Avvocati Alessandro Conti, Marco Barile, Marco Vassallo e Pasquale Crea), il processo è stato rinviato a settembre.