“Oracle” l’arte ai tempi del web 2.0

Dimenticatevi di entrare in un museo, dimenticate la tela, il pennello e il colore. In una palazzina  del centro storico di Napoli Luca Pozzi gioca con l’arte, la geometria, la fisica quantistica e l’informatica, utilizzando tecnologie sperimentali in grado di sconvolgere  tutto quello che siamo abituati a considerare arte. La sua tela è una superficie di pittura al fosforo e il suo pennello una bomboletta di luce ultravioletta . Il museo non c’è e non è previsto perché l’obiettivo è “una mostra che esploda su tutto il  territorio mondiale”. Il progetto è ambizioso ma è  internet a rendere possibile tutto questo: viene utilizzata una piattaforma madre sulla  quale opera l’artista  che grazie ad una telecamera e ad un  software in rete trasmette l’immagine disegnata ad altre piattaforme satellite. Il titolo dell’opera è “Oracle” , un progetto ancora in fase embrionale che  per il momento vede un solo pannello satellite utilizzato dall’artista con finalità dimostrative. L’obiettivo è quello di distribuire pannelli satellite in diversi luoghi del pianeta creando un network che non abbia punti fisici aprioristici.. Qualcuno potrebbe pensare ad “Oracle” come ad una sorta di televisione in grado di riprodurre la stessa immagine in luoghi diversi., ma in realtà i pannelli interagiscono con l’ambiente circostante e il risultato è una forma sempre diversa che dipende dal luogo in cui si manifesta. Tutto questo è dovuto alla composizione fisica dei pannelli , il fosforo cattura l’immagine proveniente dai raggi ultravioletti solo se al riparo da altre fonti luminose e questo implica anche che  l’immagine sia  destinata progressivamente e inevitabilmente a dissolversi.  Chi ha partecipato venerdì  alla presentazione dell’opera presso il Riot Studio si è trovato proiettato  in un’ambientazione surreale e futuristica., una camera oscura in cui delle linee verdi fosforescenti si  dissolvevano dal pannello madre per poi  ricomporsi su quello satellite. Non sappiamo dove  Luca Pozzi e la sua “Oracle” arriveranno , ma una cosa è certa : internet, dopo aver sconvolto il nostro modo di pensare, di comunicare, di leggere, di fare musica e informazione si appresta a sconvolgere anche le dinamiche  che agiscono nella realizzazione di un’opera d’arte. Vale la pena andare a vedere di persona per capire se si è pronti o meno ad accettare che anche le opere d’arte entrino a pieno titolo nelle dinamiche del web 2.0.
 “Oracle” è a cura del Riot Studio ed  è patrocinata da IDEA (Dipartimento di ingegneria civile  design edilizia e ambiente della SUN e del Suor Orsola Benincasa di Napoli)..
Sarà aperta dal 10 dicembre, dal lunedì al venerdì (ore 10.30-12.30 e 0re 16-18) presso il RIOT SUDIO (Palazzo Marigliano , via San Biagio dei librai 39 , Napoli).

 

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