“Football Clan” il calcio tra spettacolo e giochi di potere

Dal 10 ottobre sugli scaffali delle nostre librerie è possibile trovare “Football Clan”, un libro scritto da Raffaele Cantone e Gianluca Di Feo edito da Rizzoli. Il libro è stato presentato agli studenti l’11 dicembre presso L’Università Federico II di Napoli con un dibattito che ha visto la presenza presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli ,dell’ex procuratore di Napoli Giandomenico Lepore , dall’assessore allo sport Pina Tommasielli, e del Prof. Giuseppe Amarelli ricercatore di diritto penale.   L’argomento lo si intuisce dal titolo: si parla di calcio. Ma perché un magistrato che ha lavorato per diversi anni  come P.M. presso la direzione distrettuale antimafia napoletana dovrebbe occuparsi proprio di calcio? La risposta è sulla copertina: “perché il calcio è diventato lo sport più amato dalle mafie”. Se poi si trasforma questa considerazione in un nuovo quesito, si entra nel vivo della questione: perché proprio il calcio è diventato lo sport più amato dalle mafie ? Il libro prova a dare una  risposta unendo insieme due esperienze: da un lato quella di un magistrato da anni impegnato nella lotta contro la mafia e dall’altro quella di un giornalista dell’Espresso  impegnato in attività d’inchiesta contro la  criminalità organizzata.
Presentando il libro davanti agli studenti , Cantone focalizza subito l’attenzione su un punto fondamentale : “la criminalità si muove laddove c’è meno controllo e repressione” ed è evidente che nel calcio manchi sia l’uno che l’altra.  Manca il controllo perché  la legge 401/1989  disciplina il reato di frode nelle competizione sportive ma non sembra in grado di rispondere a finalità di tipo preventivo, si può dire più in generale che la tendenza è quella di attendere che i fenomeni esplodano perché si legiferi. Manca la repressione perché la giustizia sportiva funziona male , basti pensare che è possibile giungere al terzo grado di giudizio per poi lasciare che questo si chiuda con un patteggiamento (come è recentemente successo all’allenatore della Juve Antonio Conte) . Qual è il risultato di tutto questo? Il calcio da spettacolo si è trasformato in un pericoloso strumento di potere in cui  ci sono clan che acquistano squadre di calcio con il solo scopo di comprare consensi . Leggendo alcune delle storie presenti nel libro ci si rende conto che questo meccanismo non coinvolge solo i piani alti, quelli di  gestione societaria  , ma tocca tutti i livelli , fino ad incrociare le nostre esperienze di vita quotidiana . Un esempio per tutti : chiunque sia stato allo stadio almeno una volta nella vita, avrà sicuramente notato la presenza di capi ultras nella tifoseria . Bene,  per molti di loro quello rappresenta l’unico mestiere. Potrei sbagliarmi , ma non mi risulta che ci sia qualcuno di onesto disposto a pagare per questo.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post