Perché Grillo dovrebbe (o no!) governare

Il Movimento Cinque Stelle, fondato nel 2008 da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sulla scia del movimento Amici di Beppe Grillo, é un partito politico ormai molto noto, che ama definirsi "libera associazione di cittadini". Durante le ultime elezioni (avvenute poche settimane fa) ha ottenuto oltre il 30% dei voti senza associarsi a nessuna coalizione. E' indubbia la popolarità e il seguito che questo partito politico sta ottenendo. Indipendentemente dalle persone che lo rappresentano e dai singoli candidati (ognuno con idee più o meno diverse), é insindacabile la condivisibilità di molti contenuti inseriti nel programma/manifesto elettorale. Tralasciando anche il modo, un pò troppo totalitario, di esprimere concetti sulle fazioni opposte e tralasciando anche l’esaltazione delle masse nei comizi, che ricorda molto l'albore del partito Fascista, é innegabile come questo nucleo di persone stiano rivoluzionando la concezione del partito-tipo. Attraverso il Web (grazie anche all'ausilio delle tecniche di social media marketing promozionate dall’azienda del socio Casaleggio), Grillo e il suo pensiero hanno raggiunto in pochissimi anni milioni di giovani e non. Ma è facile farsi apprezzare per le belle parole e per gli ideali. Siamo in grado tutti quanti di valorizzare la carta dei diritti, di parlare di doveri e di menzionare il sociale. Niente stipendi ai politici. Mille euro in più a tutti. Scuole migliore, libri digitali, rivalsa della propria moneta. Il sostegno ai no-profit, ADSL per tutti, un canale televisivo nazionale senza pubblicità, incentivazione delle aziende locali. E oltre. I Grillini propongono un paese perfetto e dell’Utopia. Propongono la purezza della Giustizia, dell’Informazione, della Civiltà. Ma basta volere qualcosa e programmarlo in un testo per fare in modo che poi si avveri? Dove sono le soluzioni per mettere in atto il programma politico? Basta solo parlare e combattere a parole contro il marcio e la corruzione? Basta dire “no” per ottenere un risultato? E’ troppo semplice “il programmare senza l’agire” e senza avere un piano per l’attuazione. Oggi il Movimento Cinque Stelle è una potenza e non solo mediatica. Dovrebbe predisporsi e organizzarsi per pianificare con la Maggioranza vincente (anche se per poco), mosse utili al bene del paese. Questo negarsi non porterà a nulla di buono. Il non voler collaborare crea un ostacolo ai cittadini che loro dichiarano di voler rispettare e rappresentare. Voler a tutti i costi portare avanti un governo da soli è folle. E’ totalitario. E’ estremo. Ma Beppe Grillo, anche se formalmente non può, dovrebbe essere messo a capo del Governo. Dovrebbe far vedere quello che sa fare. Dovrebbe governare. Fare le riforme, sistemare le cose, attuare quello di cui parla nel suo blog. Lo dovrebbe fare per prendersi le sue responsabilità e per capire che le parole, sono solo un insieme di lettere. La rivoluzione non si fa in silenzio. Ma non si fa nemmeno attraverso l’arte della Retorica sui Blog.

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