Ancora corruzione e appalti, ancora ombre nella macchina statale

Giuseppe Prof. Conte – Non si può fare spallucce di fronte all’arresto di Tommaso Verdini, agli inquietanti fatti che stanno emergendo sull’ANAS, una delle principali stazioni appaltanti del Paese, a rapporti che appaiono tutt’altro che trasparenti fra Istituzioni e imprenditori.
Abbiamo chiesto un’informativa urgente al Ministro delle Infrastrutture Salvini riguardo ad ANAS e al suo sistema di consulenza e di gestione degli appalti pubblici. Le indagini e i processi devono fare il loro corso ma riteniamo doveroso che il Ministro competente venga in Parlamento a riferire.
Apprendiamo dalla stampa che Meloni avrebbe commentato “Non è una bella storia”. Se non è una bella storia allora Meloni faccia tre cose: dica a Salvini di venire a riferire in Parlamento; faccia retromarcia sulla norma bavaglio con cui la sua maggioranza non vuole permettere ai giornalisti di scrivere – come succede oggi – dettagli di brutte storie come questa; smetta di smontare i presidi anticorruzione che noi avevamo rafforzato al Governo.
La Premier eviti anche che il suo partito, Fratelli d’Italia, presenti di nuovo norme – come quella bloccata dal M5S qualche settimana fa – per assumere nelle amministrazioni pubbliche condannati per corruzione.
Meloni non sottovaluti la questione morale. Vogliamo tornare ai tempi di Tangentopoli in cui si gettavano le monetine ai politici? Quando non si ha la forza e l’intransigenza di far dimettere da incarichi istituzionali i propri compagni di partito, da Santanchè a Delmastro, si finisce per abbassare l’asticella di tolleranza sui comportamenti di tutti i rappresentanti delle Istituzioni, di qualsiasi livello.
La lotta alla corruzione, la difesa della legalità devono impegnarci ogni giorno. Senza sconti.

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