San Rufo porte aperte

Il prossimo giovedì 25 aprile la Parrocchia di San Rufo di Piedimonte di Casolla e l’Arcipretura di San Lorenzo di Casolla unitamente a diversi collaboratori daranno vita alla manifestazione culturale San Rufo porte aperte che si inserisce nel più ampio Progetto San Rufo rinasce. La manifestazione, che vede il parroco don Fernando Latino coadiuvato da Rosaria Fausto Dell’Armi, Rosa Fusco, Nicola Scaringi, Giuseppe Venditto e Giuseppe Vozza, inizierà alle ore 10.00 e terminerà alle ore 21.00.
L’iniziativa prevede una mostra fotografica dal titolo “La tua foto, la nostra storia”, aperta a tutti gli appassionati del mondo della fotografia che sarà allestita nei locali della Casa Canonica; negli stessi locali vi sarà anche la mostra “Fede Cultura Storia” del fotografo casertano Bruno Cristillo; saranno, altresì, esposti antichi registri parrocchiali, la platea redatta nel XVIII secolo della chiesa di San Rufo, paramenti religiosi e dell’Arciconfraternita dell’Addolorata. Negli stessi locali sarà allestito anche un punto ristoro per tutti i visitatori, mentre per chi vuole godere anche della bontà della gastronomia locale l’Antica Trattoria Innarone prevede un menu turistico, sia a pranzo che a cena. Durante tutta la giornata sono previste visite guidate gratuite, della durata di circa un’ora ciascuna, condotte da Luigi Fusco, Gianrolando Scaringi e Vito Maria Benito Vozza, che accompagneranno i visitatori nell’intero percorso del Borgo Medioevale, illustrando la bellezza e la storia della chiesa di San Rufo e dei vari palazzi.
La manifestazione ha lo scopo di far conoscere il Borgo Medioevale di Piedimonte di Casolla, un vero e proprio scrigno di architettura medioevale ad appena un paio di chilometri dal capoluogo Caserta, e di procedere ad un successivo progetto di valorizzazione dell’intero comprensorio, ecco perché il più ampio Progetto San Rufo rinasce. Il suggestivo Borgo, tutto raccolto intorno alla millenaria chiesa di San Rufo, merita di essere riscoperto in tutte le sue varianti, che comprendono tanto la chiesa, i palazzi storici, gli affreschi, l’Acquedotto Carolino, il palazzo marchesale dei Cocozza di Montanara, teatro di epici scontri tra i garibaldini e le truppe napoletane durante l’unità d’Italia, che alcune tradizioni particolari come il palo di sapone e la benedizione dell’acqua, riti che si ripetono da secoli e secoli durante la festa dell’Ascensione. In tale ottica va ricordato che negli anni Settanta Piedimonte di Casolla ospitò Pier Paolo Pasolini che vi girò diverse scene del Decameron e che nel Cinquecento nel proprio palazzo Gianfrancesco Alois accoglieva letterati ed umanisti provenienti da diverse e lontane regioni della Penisola, tutti accomunati dalla pratica dell’eresia valdesiana. Tutto ciò può e deve rappresentare la base per poter procedere ad un progetto di valorizzazione culturale dell’intera zona tifatina, finalizzato anche a sviluppi positivi nel campo socio-economico.

 

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