STO COME LE NUVOLE DI MAGRITTE di Valentino Odorico

Preso da una frenesia irrefrenabile alla fine di una lunga giornata ed un’altrettanta lunga nottata ho portato a termine la lettura del libro:”Sto come le nuvole di Magritte”, del giovane autore Valentino Odorico, pubblicato dalla Casa Editrice: Edizioni Libreria Croce.
Praticamente ho letto il libro nel breve giro di ventiquattro ore. Cioè, il trascorrere veloce di un giorno ed una notte. La storia narra la vicenda di un personaggio del mondo dello spettacolo schiacciato nell’ingranaggio del mondo degli affari, delle serate, delle apparizioni in tv, degli avvenimenti mondani in cui non può mancare un VIP come lui. Il protagonista vive a Milano, o meglio, vive e subisce la Milano da bere e da assaporare, tutta facciata e sfavillii, tutta dedita al lancio continuo di nuove tendenze e nuovi personaggi da bruciare al Dio del successo ad ogni costo, pur se effimero ed illusorio.  La prima parte del romanzo, che è narrata in prima persona, descrive le angosce di Alessandro, il giovane protagonista, per apparire ciò che non è. L’autore usando la prima persona nei primi capitoli ci introduce direttamente nel mondo interiore del suo protagonista in modo diretto e repentino, facendoci partecipi del suo mal di vivere. Egli riesce a farci penetrare nell’intima difficoltà di Alessandro di accettarsi, di subire senza lottare, un mondo fatto solo di apparenze e di rapporti basati sul denaro e la insaziabile sete di successo dei personaggi che ruotono attorno al protagonista principale. In quella Milano patinata e fasulla, c’è una sola persona con la quale Alessandro si apre fino in fondo. Questa persona è Svetlana, una bella donna, elegante e sicura di se, che al suo apparire calamita intorno a lei l’attenzione di chiunque gli stia intorno. Lei è la direttrice di un famoso giornale di moda, ed è l’unica che ha accesso ai reconditi pensieri del  personaggio basilare. Mentre egli è indeciso se abbandonare e fuggire via da quel mondo che, se non sente ostile, gli diventa sempre più indifferente. Ecco che arriva il punto di svolta inatteso ed improvviso sotto forma di un lascito testamentario tramite una lettera di un notaio, in cui gli viene comunicato che una signora, di cui non si fa menzione, lo ha indicato come unico erede di beni  mobili ed immobili. Tra i beni immobili c’è anche un appartamento a New York. Immediatamente il protagonista coglie l’occasione per sfuggire al suo destino di eterna insoddisfazione, prende il coraggio a due mani, cancella dietro di se tutte le tracce e vola a New York. Alessandro conosce molto bene la città per esserci stato innumerevoli volte per lavoro. Mentre in Italia tutti lo cercano, domandandosi che fine abbia fatto quel cantante tanto famoso, ricco ed osannato dalle folle di appassionati della sua musica, egli girovaga per New York, come uno qualunque, godendo finalmente di una libertà fino a quel momento solo agognata. Si reca nel quartiere dove si trova ubicato l’appartamento che gli è stato lasciato in eredità. Quando entra per la prima volta nella casa ne rimane affascinato ma scosso, apprezza particolarmente la veduta ed il panorama che si può godere dall’ampia vetrata del soggiorno, ammira i  mobili che  lo adornano, però non capisce perché e come mai sia capitato proprio a lui una tale fortuna. Subito la grande Mela non tradisce se stessa, offre ad Alessandro, appena atterrato sulla salvifica terra del Nuovo Mondo, l’opportunità di un lavoro in una galleria d’arte, l’amicizia di una affermata scrittrice nonché di un giornalista di ascendenze asiatiche, l’approccio amoroso immediato con una procace e fugace bellissima ragazza. Nel vortice di incontri che si susseguono, Alessandro ha anche modo di incontrare un bellissimo ragazzo con il quale intreccia quasi subito una complicata e tormentata storia d’amore. Insomma, il sogno di ogni comune mortale diventato realtà, per di più ciò accade ad un personaggio prima elevato al rango di semidio, per poi ripiombare, per sua volontà, al livello di un uomo qualunque. La conclusione del romanzo offre ancora una svolta inaspettata che non svelo in questa mia breve riflessione, proprio per non togliere il gusto della lettura e della scoperta a quei lettori che riuscirò ad interessare per affrontare la lettura di questo avvincente romanzo. Per quanto mi riguarda, ho apprezzato in modo rilevante la parte iniziale ed ancora di più la parte finale della storia. Se all’inizio sono stato incuriosito nell’addentrarmi nel mondo intimo e complicato di un personaggio che in effetti avrebbe tutto per essere felice; nel finale mi sono commosso fino alle lacrime nel leggere come l’autore ha risolto la vicenda terrena di Alessandro. Non voglio e non devo dire di più. Se la prima parte del romanzo è più adatta ad un pubblico di lettori giovani, la parte finale la considero più confacente ad un lettore di mezza età. Quindi, in ultima analisi, il libro è adatto per tutte le età,  consiglio di leggerlo nel modo più veloce possibile, non è un libro che si può lasciare sedimentare, va letto di getto! Non mi rimane che fare i miei complimenti all’autore in attesa del suo prossimo lavoro.

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