Vitulazio Accusata di furto sacrilego
Durante alcune ricerche storiche ci siamo imbattuti in un avvenimento che accadde a Vitulazio nel lontano 1874. Lucia Martucci un relitto umano, trascorreva le giornate tra privazioni e sofferenze di ogni genere. Viveva di elemosine o assolvendo incarichi per i signorotti del paese. Indossava abiti logori ed aveva i capelli sempre spettinati. Da tutti era derisa ed i ragazzi la rincorrevano lanciandole contro rifiuti e sassi che la colpivano sulle spalle e sulla testa creandole atroci dolori. La povera donna guardava i suoi aguzzini e scuotendo la testa riprendeva il cammino diretta in chiesa per assistere alle funzioni vespertine. Sedeva in un angolo per pregare o riposarsi dalla stanchezza accumulata tutto il giorno in cerca di un tozzo di pane. Spesso si addormentava ed il sacrestano, prima di chiudere la chiesa, la svegliava. Viveva in una stanza simile ad un tugurio: senza energia elettrica e sporcizia dappertutto. Dormiva su un materasso marcio lasciato sul pavimento e, nelle notti d’inverno , si copriva con i resti di coperte lacere. Tuttavia era di animo buono e servizievole con tutti e per tutti aveva un saluto ed un timido sorriso. Una notizia si diffuse in paese: “ Hanno rubato i gioielli della nostra Madonna!” e molti accusarono Lucia. Una folla inferocita si recò presso la dimora della donna invitandola a restituire la refurtiva. Lucia tentò di convincere tutti della sua innocenza , ma non fu creduta. Per calmare gli animi intervennero gli Agenti della Guardia Nazionale ed il parroco del paese, ma la folla riuscì a catturarla. A nulla valsero le grida e il pianto della povera sventurata che fu massacrata di botte ed il suo corpo, trascinato lungo le strade, fu ridotto a brandelli. Un gruppo impietoso di “pie donne” invase da un incontenibile fanatismo religioso aveva fatto giustizia della povera donna e il vero colpevole non fu mai smascherato; forse riuscì ad evitare il peggio confondendosi tra i feroci giustizieri