L’A.N.DI.S. rivendica l’autonomia scolastica per l’Istituto Comprensivo di Pioltello (MI)
L’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici – A.N.DI.S., nell’ambito dei lavori del Consiglio nazionale svoltosi giovedì 21 marzo 2024, ha preso in esame quanto deliberato dagli organi collegiali dell’Istituto Comprensivo Statale “Iqbal Masih” del Comune di Pioltello (MI) in merito alla sospensione delle attività didattico-educative nella giornata del 10 aprile 2024 per la conclusione del Ramadan e ha emesso il seguente comunicato: “Il Direttivo Nazionale dell’Associazione Nazionale dei Dirigenti Scolastici – A.N.DI.S. esprime piena solidarietà al dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Pioltello, al centro di attacchi mediatici e minacce personali per aver dato esecuzione ad una delibera promossa dal Collegio dei docenti e approvata dal Consiglio d’Istituto.
È possibile che la stessa delibera presenti qualche irregolarità, di cui non è dato sapere, ma appare del tutto possibile e plausibile la motivazione (evitare assenze di massa in una specifica giornata scolastica, peraltro recuperata con anticipo della data di avvio delle lezioni), così come non sono in dubbio le competenze in materia di calendario attribuito alle istituzioni scolastiche, attente alle esigenze dei territori in cui sono state ubicate.
Ancora una volta l’autonomia scolastica, sancita dal DPR 275/1999, appare purtroppo al centro di attacchi concentrici e scomposti, tesi a sminuire la rilevanza costituzionale”.
Si ritiene doveroso socializzare che il deliberato in questione aveva trovato condivisione e apprezzamento anche dalla Diocesi di Milano con Roberto Pagani, responsabile del servizio ecumenismo e dialogo interreligioso che aveva dichiarato: “Siamo a favore di questo gesto. Di più, come i mussulmani in Italia condividono e festeggiano insieme a noi cattolici il Natale e la Pasqua, trovo bello che un’iniziativa di dialogo interreligioso parta da una scuola, che si fa promotrice della creazione di un ponte tra giovani che a casa vivono fedi differenti”.
Va anche evidenziato che l’Istituto scolastico nei giorni immediatamente successivi alla contestazione della delibera in questione è stato accusato di aver riportato una valutazione (punteggio 46) inferiore alla media nazionale e il Dirigente scolastico Alessandro Fanfoni a tal riguardo ha opportunamente precisato: “Abbiamo un 43% di alunni di altra nazionalità. Contando gli italiani di seconda generazione arriviamo al 50%. La maggior parte proviene da Egitto, Marocco, Pakistan” e poi ha aggiunto: “Nel passato la maggior parte degli alunni migranti si concentrava solo in alcuni plessi. Per rendere le classi più omogenee, quattro anni fa abbiamo modificato i bacini d’utenza. Ogni anno accogliamo molti ragazzi per i ricongiungimenti famigliari e due volte a settimana viene da noi una psicologa che parla arabo” e ha, altresì, spiegato che la decisione di chiudere “Non toglie nulla a nessun altro, non cancella l’identità culturale dello Stato in cui siamo. Nelle classi ci sono i crocifissi, nessuno chiede di pregare in classe durante il Ramadan, tutti seguono la lezione. Chiudere non è un gesto per farsi benvolere dalla comunità araba, è semplicemente il riconoscimento della specificità del nostro contesto” e in merito agli insulti ricevuti ha affermato: “Con dispiacere noto che gli adulti non sanno mettere in pratica ciò che insegniamo ai ragazzi, ovvero la comunicazione non ostile, l’accettazione del punto di vista altrui”.