Al giornalista Sigfrido Ranucci il Premio Placito Capuano nell’ambito di Capua il Luogo della Lingua festival

Conclusione col botto oggi per l’edizione numero diciannove di Capua il Luogo della Lingua festival.
Alle ore 18.30 al Museo Campano il giornalista Sigfrido Ranucci presenterà il suo libro “La scelta”. Autore e conduttore di Report, trasmissione di successo di RAI3 Ranucci sarà intervistato dalla Docente Daniela De Rosa e dalla Responsabile della Comunicazione del festival, Mariamichela Formisano. Al giornalista romano, nell’occasione, sarà consegnato il Premio Placito Capuano, ambito e prestigioso riconoscimento che porta il nome del primo documento scritto del volgare italiano, che vede nella Capua longobarda la sua genesi. La giornata conclusiva della manifestazione culturale diretta da Giuseppe Bellone prevede anche una visita guidata alla Sala delle Madri Matutae a cura dell’archeologa Raimonda Rossi e la degustazione de vini Primitivo, Falerno e Mamurrae a cura di Azienda Aemmepagliaro di Mondragone. Sarà raccontata anche la storia dell’Ager Falernus. Giovedì, intanto, il festival ha ospitato, sempre al Museo Campano, diretto da Gianni Solino, Sabrina Efionayi, autrice del libro “Addio, a domani. La mia incredibile storia vera”. Giovane scrittrice e attivista dei diritti umani, Efionayi è nata a Castel Volturno, da una madre Gladys, nata in Nigeria e venuta in Italia per un futuro migliore e finita a vendere il proprio corpo. Da poco venuta alla luce, Efionayi, è stata affidata dalla madre ad Antonietta, napoletana, che è diventata la sua seconda mamma facendo crescere e studiare Sabrina. Le abitazioni delle due mamme della scrittrice erano separate da una strada di Castel Volturno. Sabrina è stata intervistata da Daniela De Rosa, Docente dell’Istituto Pizzi e da Savino Compagnone, Presidente Città Irene Società Cooperativa Solidarietà Sociale ONLUS, che lavora a stretto contatto con gli immigranti. La giovane scrittrice ha evidenziato come da piccola era sempre timorosa di essere giudicata per la sua pelle nera e le sue origini africane e che ha iniziato a scrivere alle scuole superiori con lo pseudonimo di “Sabrynex”, raccontando storie di ragazze bianche, lontane dalla sua verità. Scoperta dalla casa editrice Rizzoli, ha dato voce alla sua storia, attraverso il suo libro, e a quelle delle seconde generazioni che lottano per i diritti. Tanti gli studenti del Pizzi che hanno partecipato all’incontro ponendo domande a Sabrina dimostrando di aver letto approfonditamente il libro. L’incontro con Efionayi è stato preceduto dall’intervento di Antonio Casale, Direttore del Centro Fernandes, la struttura voluta dall’Arcidiocesi di Capua che dal 1996, aiuta, sostiene e accompagna migliaia di immigrati che vivono a Castel Volturno la Città europea più africana per presenze. Casale, che ha raccontato i primi anni della migrazione di massa sul litorale domizio, ha sottolineato, tra l’altro, l’esistenza di una bellissima realtà, la squadra di basket Tam Tam formata da figli di genitori immigrati diventata un esempio di riscatto sociale ed integrazione assurto agli onori della cronaca nazionale.

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