Le parole del gruppo di Unione Civica sono un’offesa all’intelligenza dei morronesi
“Le parole del gruppo di minoranza Unione Civica sono un’offesa all’intelligenza di tutti i morronesi – cosi interviene il primo cittadino di Castel Morrone Pietro Riello replicando alle affermazioni lanciate a mezzo stampa dal gruppo d’opposizione consiliare. Sindaco che continuando sulla specifica questione afferma “ancora una volta il gruppo d’opposizione non perde occasione per falsificare la verità, orchestrando ad arte una polemica con il solo tentativo di gettare fango sull’Amministrazione Comunale, questa volta con la variante, però, che a finire nel loro ipotetico calderone oltre ai politici di maggioranza sono anche i tecnici dipendenti dell’Ente Municipale. Le scuse – incalza il Sindaco di Castel Morrone – le dovrebbero formulare loro sia ai tecnici che a tutti i cittadini morronesi. Sulla questione specifica del contributo regionale, i nostri antagonisti politici – prosegue Pietro Riello – nella foga di sviare, con false informazioni, i cittadini morronesi, nell’affermare che il progetto presentato dal Comune era stato escluso dalla graduatoria “ai sensi dell’art. 6.1 avviso per carenza lettera E” , hanno volutamente omesso di rendere pubblico che su 345 istanze presentate ben 192 sono state escluse con la stessa motivazione di quella di Castel Morrone. Nel totale per la procedure oggetto della loro attenzione su 345 istanze presentate, 192 sono state escluse per carenza lettera E (come Castel Morrone), 115 sono state scartate per altri motivi e solo 38 sono state dichiarate ammissibili a finanziamento. Con questi dati sorge spontanea una domanda – afferma il primo cittadino di Castel Morrone – vuoi vedere che stando a quanto affermato dai nostri “luminari” oppositori in ben 307 Amministrazioni vi sono politici e tecnici incapaci oppure com’è può essere accaduto vi è stata una interpretazione errata del bando. Loro propendono per la prima ipotesi e noi apprendiamo questa notizia con vero piacere e sommessamente ci permettiamo di affermare che il loro ruolo di oppositori, vista questa grande dimestichezza con la burocrazia, è una vera diminutio, per un ruolo peraltro esercitato poi in un piccolo paese come Castel Morrone. La verità inconfutabile – conclude Pietro Riello – è una sola, infatti se loro ci invitano ad andare a casa devono anche ricordarsi che nel 2011 gli elettori morronesi hanno deciso di farli stare a casa.”