DL materie prime: provvedimento senza ambizione

Si rischia lo scempio del territorio. Con l’approvazione di questo decreto, la maggioranza riporta a livello di Governo centrale alcune delle competenze regionali proprio in materia di programmazione territoriale, disattendendo il principio di leale collaborazione tra regioni e Governo.
Lo scopo del regolamento europeo, di cui questo decreto dovrebbe applicare le norme e i principi, è quello di ridurre la dipendenza dell’Europa per l’approvvigionamento di materie prime necessarie per la transizione ecologica e digitale ma come al solito questa destra si distingue per fare male e copiare peggio. Il regolamento europeo dà grande priorità all’economia circolare, al riciclo di materiali provenienti da scarti minerari o tecnologici, mentre nel testo italiano prevale la libertà di scempio del territorio, sottraendo competenze e funzioni a province in campo ambientale, e alle regioni per le responsabilità minerarie di ricerca ed estrazione.
Viene creato un Comitato tecnico per le materie prime critiche focalizzato sull’attività di ricerca e di estrazione, invece di guardare alla filiera nel suo insieme. Un Comitato nel quale mancano rappresentanti del mondo della ricerca, delle associazioni professionali, del mondo dell’industria.
È un provvedimento sgangherato, raffazzonato, che manca dell’ambizione necessaria a questo Paese, e che trascura gli enti locali.

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