Calvi Risorta – Il Santuario della Piccola Lourdes violentato dagli incendi. Bruciato il volto sofferente di Cristo in Croce, la Madonna addolorata e distrutto l’altare

A Visciano di Calvi Risorta, l’incendio sembra essere stato studiato ad arte. Perché l’area boschiva colpita e bruciata gravita intorno al Santuario e si protrae dall’“Orto degli ulivi”, passando per il luogo dell’agonia di Cristo fino a raggiungere la cappella della Madonna di Lourdes e poi, in cima alla collina, la cappella della Croce, dove il Crocifisso è stato bruciato dall’incendio e presenta il volto completamente distrutto. Sono stati distrutti e violentati anche la statua della Madonna Addolorata e l’altare. Qualcuno ha appiccato l’incendio all’Orto che poi ha distrutto anche due cappelle. Il fuoco, infatti, sembra partito dal cosiddetto “Orto degli ulivi” che è già parte del Santuario e che ospita le 14 stazioni in marmo della Via Crucis e i Misteri del Rosario. Ora qualche Via Crucis è bruciata, qualcun’altra appare rovesciata o staccata dall’albero. Il piromane avrà acceso il fuoco su più punti del Santuario, nella parte più alta. Nella prima cappella, quella della Madonna di Lourdes, il cancello è stato aperto, spalancato e all’interno non c’è più nulla. La seconda cappella, quella della Croce, più in alto sulla collina, è stata completamente distrutta dal fuoco: con il cancello aperto, il tetto di tegole sfondato, il lampadario che si mantiene lì per miracolo, l’altare rotto e il Crocifisso sfigurato, con il volto sofferente di Cristo bruciato dal fuoco. Vicino alla Croce, a un metro di distanza, è rimasta la statua in legno di Cristo Re, completamente integra perché non è stata nemmeno sfiorata dal fuoco. Il piromane però, direttamente o indirettamente ha bruciato il volto sofferente di Cristo sulla croce. Un atto grave e ingiusto, perché ha mandato in fumo le offerte dei fedeli e i risparmi di un povero prete passionista. È stato certamente un incendio doloso dovuto ad un piromane senza scrupoli di coscienza. Del resto l’area bruciata è tutta circoscritta al Santuario, all’“Orto degli ulivi”, alle vie Crucis dove al tempo di Padre Bartolomeo tutti gli anni, a Pasqua, tanti figuranti rappresentano la Passione di Cristo. È stata risparmiata dal fuoco la Cappella di Padre Pio inaugurata da Padre Bartolomeo il 1° ottobre 1992, trentadue anni fa. L’area del Santuario sembrava il paesaggio di un paese nordico. Ieri invece, è diventato un paesaggio spettrale con strade difficili da percorrere ed un’aria acre di bruciato.
Lungo i viali che portano sulla collina, erano state costruite cinque cappelle, i Misteri del Rosario, la Via Crucis e l’Orto degli ulivi, mentre sulla cima, c’era il Calvario, con Gesù agonizzante e tre grandi Croci che si illuminavano di notte e la luce arrivava fino in paese. Un santuario poco conosciuto ma maestoso e straordinario perché era nato grazie alla costanza e ai sacrifici di un umile Frate Passionista: Padre Bartolomeo Avagliano. Il quale, grazie all’aiuto del carpentiere Mario Chece e alle offerte dei parrocchiani della piccola frazione di Visciano aveva innalzato un grazioso santuario. In pochi anni, un piccolo capitello, con sopra una statuetta in vetroresina della Madonna di Lourdes era diventato un grande santuario che nell’aspetto ricordava quelli del Tirolo, immerso completamente in una folta vegetazione di lecci e di ulivi.
Il Santuario della Madonna della “Piccola Lourdes” di Visciano di Calvi Risorta conta quest’anno 33 anni di vita. Da quella primavera del 1991 ad oggi, il piccolo santuario era cresciuto. Oltre alle tre cappelle originarie dedicate alla Madonna di Lourdes, erano nate nel tempo, la cappella di Padre Pio, la cappella di San Paolo della Croce, la cappella del Getsemani, il Calvario ed il Tempio della Croce con grandi statue in legno, le stazioni della Via Crucis, un organo (!) ed artistici cancelli in ferro. Poi c’è Terrazza degli Angeli, da dove la vista arriva fino al mare. E tutto questo era stato possibile grazie all’estro del carpentiere Mario Chece e ai volontari Antonio Perrillo, Nicola Cipro, Vitaliano Canzano, Nicola Ventriglia, Angelo Ricciardi e Giuseppe Manzo, Italo Allocca. Quando Padre Bartolomeo era ancora in vita, nel febbraio del 1998, ebbi la possibilità di intervistarlo per un articolo da pubblicare su “Il Mattino” il 14 febbraio “Calvi Risorta. La Piccola Lourdes sui monti di Calvi”. Lui, circondato dai bambini dell’oratorio, mi spiegò: “Il terreno era proprietà di Benito Capezzuto che lo coltivava personalmente, finché, nel febbraio 1992, in seguito ad un sogno, decise di metterci sopra, una panca con la statua della Madonna di Lourdes che conservava dentro casa. All’inizio ci andava a dire il rosario soltanto “zì Fiorentina”, una vecchietta che abitava lì vicino. Poi si aggiunsero altre vecchiette. Ben presto iniziarono le critiche in paese e qualcuno tolse la statuina. Nel mese di luglio andai a vedere cosa succedeva in quel luogo chiamato da tutti “la grotta”. Vi trovai due vecchiette che pregavano mentre Benito zappava il terreno arido. Allora pensai di non spegnere quella piccola fiamma di fede e di far crescere quel piccolo nucleo di preghiera. Benito Capezzuto mise a disposizione il terreno e io cercai di mettere in quel terreno un capitello con una statuina in vetroresina della Madonna. Poi Luigi Caruso offrì anche il suo terreno. E quel capitello è diventato il Santuario della Piccola Lourdes di Visciano la cui struttura, che ricorda le chiese del Tirolo, emerge imponente dalla vegetazione”.
“Nella cappella grande, mi spiegò Padre Bartolomeo, il pittore Francesco Ciccarelli, ha dipinto l’affresco dell’ultima Cena e poi ha impreziosito la statua della Madonna di Lourdes con foglioline d’oro. Di lato alla cappella c’è il caratteristico campanile con il grande orologio che invita i fedeli per la preghiera del rosario nell’ora dei vespri.
Lungo il viale che porta sopra alla collina invece, sono stati allestiti la “Via Crucis”, i “Misteri del Rosario” e l’”Orto degli Ulivi” dove tutti gli anni, a Pasqua, tantissimi figuranti rappresentano la Passione di Cristo. Sopra la montagna poi c’é il Calvario dove si elevano tre grandi Croci. Nella terza Cappella invece c’é Padre Pio ed un grande presepe dell’artista caleno Giovanni Di Maio. L’opera formata da 40 grandi pastori ha richiesto per la sua realizzazione 400 chili di sughero e più di 600 lampadine che illuminavano ogni angolo del paesaggio palestinese fedelmente ricostruito”. Tutte opere fatte realizzare da Padre Bartolomeo, quando era Parroco di Visciano, prima che morisse il 15 novembre 2014. Padre Bartolomeo è stato Passionista e Parroco di Visciano. Nel Convento dei Padri Passionisti di Calvi Risorta per quarant’anni aveva dedicato la sua vita ai giovani, agli anziani, agli ammalati. Era nato, a Bacoli nel 1919. Dopo essere diventato Passionista a 18 anni, era stato per 67 anni Sacerdote. Era considerato il decano della Scuola Apostolica Passionista di Calvi Risorta dov’è stato Docente, Vicedirettore, Direttore e Superiore del Seminario. Aveva donato tanto al paese di Calvi Risorta: non solo il Santuario, anche campi da tennis, di calcetto e la sua stessa casa canonica che trasformò in un grande oratorio. Perché lui non volle lasciare la sua cella che aveva nel Convento dei Passionisti.

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