Oltre duemila persone per NO centrale biomasse
Il 26 ottobre un fiume in piena ha invaso l’Agro Caleno. Quasi duemila persone hanno animato e colorato il corteo che dalla villa Comunale di Calvi Risorta ci ha portati fino alla Strada Statale Casilina, con l’intento di lottare in difesa del territorio, contro politiche e scelte che finora hanno creato degrado, come quella di costruire una centrale a biomasse nell’area ex Pozzi tra Calvi Risorta e Sparanise.
Dopo il successo del corteo però è doveroso dare una risposta a quel comunicato apparso all’esterno degli stabili scolastici dell’IAC Cales a firma del collegio docenti, in cui era scritto che l’istituzione scolastica non si potrà mai schierare contro l’impianto perché non esistono prove scientifiche che questo possa danneggiare il territorio e quindi la salute dei cittadini.
La delusione nel leggere la nota nasce dal fatto che a firmarla siano stati educatori e educatrici, persone cioè il cui compito è insegnare un pensiero critico ai bambini e non prendere per buone le parole lette su un libro, senza quindi riuscire a guardare oltre il proprio naso.
Ci saremmo aspettati infatti che il collegio docenti si fosse concentrato più a creare un nesso logico sui pro e contro di questo impianto, cioè analizzando tutti i fattori in campo che faranno sì che questo impianto sia dannoso per l’Agro Caleno.
Bisognava tener conto prima di tutto del fatto che la Centrale a Biomasse sorgerà in un area industriale divenuta una vera e propria discarica a cielo aperto di amianto e rifiuti pericolosi (come dimostrato da foto e video), analizzando inoltre che a due passi da quel sito esiste già un impianto energetico frutto di collusione tra apparati deviati dello stato e criminalità (come dimostrato da inchieste della magistratura), oltre che a due passi dal sito c’è l’area archeologica di Cales, un luogo che un ente formativo dovrebbe difendere con i denti, per il quale dovrebbe parteggiare “senza se e senza ma”, perché racchiude nei suoi confini un bagaglio culturale senza paragoni, molto più importate e formativo di poche parole lette.
In sintesi, avremmo voluto che il collegio docenti parlasse ai propri alunni mostrando un senso logico utile per la crescita intellettiva dei bambini ma soprattutto che parteggiasse in difesa della cultura e dell’ambiente, valori che non dovrebbero esaurirsi a poche parole lette su un testo.
Invitiamo in futuro a ponderare le proprie scelte su questioni così complesse, perché in gioco c’è il futuro di tutti, anche dei bambini caleni, molti dei quali il 26 Ottobre hanno manifestato insieme ai propri genitori e qualche docente perché hanno scelto di non fermarsi ad una definizione ma sono andati oltre, sforzandosi di capire qual è la verità.