Protesta contro nomina di Emanuele Filiberto ad Ambasciatore di Pompei nel Mondo

Alle ore 11.00, siete tutti precettati. Ci incontriamo di fronte al Santuario di Pompei, per sottoscrivere la petizione al Sindaco della città di Pompei per la revoca dell’incarico a Emanuele Filiberto Di Savoia”. È l’invito che il Presidente Nazionale dei Comitati delle Due Sicilie – Movimento di ispirazione neo borbonica – ha rivolto a tutti i simpatizzanti per promuovere la campagna contro l’incarico che il Sindaco di Pompei ha affidato all’erede dei Savoia di Ambasciatore di Pompei nel Mondo. “Un tempo” – ha aggiunto Marro – “l’ area che oggi è conosciuta come la Terra dei Fuochi era considerata dagli antichi patrizi romani Campania Felix. Uno dei luoghi più amati in assoluto da Roma, che annoverava tra le tante delizie appunto Pompei. Gli scavi” – tiene orgogliosamente a sottolineare il Presidente Nazionale dei CDS – “furono intrapresi per volere di Carlo III di Borbone. I primi scavi nell’area pompeiana si ebbero già a partire dal 1748, per volere appunto del primo Re Borbone e a seguito del successo dei ritrovamenti dei resti della Città di Ercolano. Campania Felix e Borbone nel giro di qualche secolo diventano Savoia e Terra dei Fuochi, forse” – ha proseguito Marro – “c’è qualcosa che non torna? Di ciò che è accaduto nel nostro territorio, per la commistione tra industrie padane, camorra e malaffare politico è storia oramai nota. Di ciò che è accaduto a Pompei  si è saputo dai giornali che oggi  un anonimo sindaco, tra l’altro pare anche indagato per abuso d’ufficio, ha ripagato il casato Borbone Due Sicilie e la storia della sua città, nominando Emanuele Filiberto di Savoia  “Ambasciatore di Pompei nel Mondo”. A conferirgli l’incarico nel corso di una celebrazione svoltasi al Comune è stato appunto  il sindaco Claudio D’Alessio” – ha aggiunto – “e tenuto la cerimonia proprio mentre erano ancora disperse due sue concittadine finite nel Sarno ed erano in corso le ricerche. Un individuo dunque di una stravaganza da trattato psicoanalitico” – prosegue Fiore Marro – “Mentre sfogliavo questa notizia, fantasticavo che nello stesso istante e alla stessa ora di questa cerimonia, a Ramallah Abu Mazen dava mandato di “Ambasciatore per il mondo della Spianata delle Moschee di Gerusalemme” a Shimon Peres. Una immagine utopistica certo la mia, una situazione che mai potrebbe avverarsi, perché non si dà mandato a chi è stato causa di lesioni non solo fisiche ma soprattutto morali a discapito di un intero popolo; non è utopico invece avere la faccia senza pudore di questo sindaco ascaro che senza nessuna decenza nomina l’ultimo dei discendenti della peggiore casata che sia mai calata nelle nostre terre, Ambasciatore  per Pompei. Manco più in Africa ed Asia esistono amministratori autoctoni così sottomessi agli ex loro colonizzatori  inglesi e francesi. In qualità di presidente” – ha aggiunto – “ed a nome di tutti i soci dei Comitati Due Sicilie, invito tutti gli amici meridionalisti, dai neoborbonici agli insorgenti, dagli indipendentisti ai partiti sudisti ad organizzare un presidio di protesta per dire no a questo ulteriore, vergognoso, insopportabile gesto che non infanga solo Pompei ma tutta la storia del sud e delle Due Sicilie. Dobbiamo esserci ed alzare la voce, tutti, indistintamente, perché è ora di dire a voce alta e forte: Basta a tutto questa assurda mancanza di rispetto verso la nostra Storia, verso la nostra Terra, verso la nostra Gente”.

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