“Chi ci governa ignora le nostre vite”
“Papà era operaio, mamma casalinga, abbiamo vissuto anche noi la cassa integrazione. Io ricordo quei giorni, quei giorni di cassa integrazione… E vedete, sono i dettagli che fanno la differenza per chi vive un momento di difficoltà. Ricordo – dice Alessandro Siani – che quando mamma andava in salumeria il prosciutto crudo costava molto e noi mangiavamo soltanto la spalla, la spalla di prosciutto cotto. I toast col prosciutto cotto… La difficoltà di un paio di scarpe? Facevi tutto l’anno. E mica compravamo che so, le Superga. Andavamo in un negozio, ricordo ancora, si chiamava Musto e pareva Ikea, te le dovevi montare tu le scarpe… Io ero più grande delle scarpe che avevo al piede. Quando veniva un amico a casa? Le case loro erano belle io dormivo con mia sorella avevo un divano letto che s’arapeva sotto ‘o lampadario. Avevo vergogna di fare entrare gente in casa, dicevo ai miei amici: studiamo sul pianerottolo che stiamo più freschi… Ebbene sono questi particolari che non conosce chi ci governa. Però ricordo anche la bellezza della semplicità: andare in Calabria in vacanza quei pochi giorni, in quattro in macchina, finestrino aperto mamma che pigliava nu piezz ‘e pane e ce lo spartivamo. Eravamo felici e non lo sapevamo”.
Alessandro Siani in fabbrica dagli operai Whirlpool parla del papà operaio: “Chi ci governa ignora le nostre vite”.