Parete – Grande emozione quando gli oratori hanno citato in nome di mio nonno
Un insieme di emozioni primarie e secondarie quali gioia, sorpresa, nonché timidezza, è stato l’evento, uno tra tanti, che fa di ciò che sente il cuore, lo scopo preminente rispetto alle funzioni della mente: la presentazione del libro della collana “Chi è? Tramandiamo ai posteri coloro che meritano essere ricordati”. Questo evento ha avuto inizio nel 2014. Passeggiando per le strade di Parete, da lontano si vede la Chiesa parrocchiale S. Pietro apostolo, girando sulla sinistra alla via Umberto I n. 40 è ubicato il Palazzo Ducale normanno. Io e mia figlia Mena incontriamo un gruppo di giovani. Saliamo le scale, arriviamo ad una sala gremita di gente. Sono presenti Franco Falco, il mio Direttore, che dà l’inizio esprimendo il suo pensiero secondo il quale per debellare la delinquenza, per aiutare i disadattati sul piano sociale, l’unica arma è l’istruzione.
È importante che persone mature e coscienti delle proprie azioni e delle conseguenze che ne possono derivare, premino persone che aiutano bambini e ragazzi oltre che anziani soli a dare uno scopo e a prospettare un futuro migliore per le nuove generazioni. Mi riferisco al Comitato dei Saggi dell’Associazione Dea Sport O.D.V. presieduta da Franco Falco di Bellona. Infatti sono stati premiati con un Attestato di Ringraziamento, tra gli altri, lo scrittore Paolo Merenda, il socio della sede “Mondo operaio” di Parete, Luciano Pastore ed altri ancora. Il libro è stato commentato a grandi linee dal Prof. Francesco Fraioli, giornalista e Docente di lingua e cultura inglese. Ha pronunciato anche il mio nome e cognome e quello di mio nonno Giovanni Baiano, Cavaliere di Vittorio Veneto, insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare dal Ministro della guerra Armando Diaz. Infermiere, da giovanissimo dava esempio di umanità e supporto psicologico ai suoi coetanei e qualcuno più grande di lui, armato di resilienza in un contesto storico imperniato di sangue, di cattiveria, di isteria di coloro che governavano la guerra e queste povere persone a subirla perché la guerra è dei potenti non delle persone che rischiano la propria vita per l’amore patrio.