Napoli – Svelato il luogo di nascita dell’Adorazione dei pastori di Caravaggio
«Con Caravaggio, nasce la pittura moderna», affermava André Berne-Joffroy. Il pittore lombardo rivoluzionò l’arte con il suo realismo crudo e intenso, l’attenzione ai dettagli e il magistrale uso di luce e ombra, aprendo la strada a nuove sperimentazioni e influenzando generazioni di artisti. Oggi un mistero lungo secoli trova finalmente risposta: Napoli è la culla dell’Adorazione dei pastori di Caravaggio.
Il celebre dipinto che oggi ammiriamo a Messina, è nato dalle mani del Maestro proprio nel cuore della città partenopea e fu lì, nel 1609, che l’opera vide la luce, prima di essere inviata in Sicilia. Grazie alla meticolosa ricerca di Vincenzo Sorrentino, giovane studioso formatosi tra le mura delle prestigiose università toscane e curatore d’arte presso il Museo di Capodimonte, è stato scoperto il luogo di produzione della celebre “Adorazione dei pastori”, notizia che arricchisce in modo significativo il patrimonio artistico della città offrendoci un nuovo affascinante capitolo della produzione caravaggesca.
Scavando negli archivi storici del Banco di Napoli, Sorrentino ha rinvenuto tre pagamenti mai documentati prima, effettuati al Caravaggio durante il suo secondo soggiorno a Napoli, tra il 1609 e il 1610. I documenti, che saranno pubblicati sulla rivista specializzata “Paragone”, offrono uno spaccato inedito sulla vita artistica e commerciale del pittore, rivelando un mercato dell’arte fiorente e dinamico.
Le evidenze portano alla luce un nuovo aspetto della figura di Lanfranco Massa. Oltre al noto coinvolgimento nell’invio del “Martirio di Sant’Orsola”, emerge un quadro più ampio del suo ruolo di agente, attivo nel soddisfare le richieste di diversi committenti. Tra le nuove informazioni comparse, spicca il nome di Ippolita Cattaneo de Marini, nobildonna genovese che commissionò un’opera a Caravaggio. Tuttavia, uno dei pagamenti rinvenuti si riferisce a un quadro ancora sconosciuto, un mistero che gli studiosi sono chiamati a risolvere. Secondo Sorrentino, si tratterebbe di un dipinto già noto, i cui legami con il pagamento non sono stati ancora chiariti.
Il Pirettore Schmidt annuncia una nuova era per Capodimonte: “Torniamo ad essere anche un centro di ricerca”. Il Museo si rinnova con l’arrivo di nuovi storici dell’arte, annunciando un’intensificazione dell’attività di ricerca e, come ha sottolineato il direttore, tale scelta strategica mira a trasformare ulteriormente lo spazio espositivo in un centro di eccellenza, dove la ricerca non è solo un’attività accademica, ma un volano per un’esperienza museale più coinvolgente. Le scoperte di Sorrentino, che hanno portato alla luce nuovi dettagli sulla produzione di Caravaggio, sono un esempio lampante di come la ricerca possa arricchire il patrimonio culturale e offrire al pubblico nuove chiavi di lettura delle opere d’arte.
In tal senso, l’Adorazione dei pastori di Caravaggio rappresenta un’opera profondamente radicata nel turbolento percorso biografico dell’autore. La scelta di Napoli, all’epoca rifugio per l’artista in fuga da Roma a causa dell’omicidio di Ranuccio Tomassoni e la cospicua somma di 300 ducati versata per l’opera, testimoniano la sua crescente fama e il suo valore sul mercato artistico. Il capolavoro, nato in un momento di grande cambiamento e precarietà per l’artista, si inserisce in un contesto storico e culturale complesso, in cui la tensione tra sacro e profano, tipica della produzione caravaggesca, trova una nuova e intensa espressione.