Santa Maria Capua Vetere – Presentato il libro “Il mito dei Borbone” di Andrea Mammone alla Biblioteca comunale

È stato presentato il 30 gennaio scorso alla Biblioteca comunale Pezzella a Santa Maria Capua Vetere il libro “Il mito dei Borbone”. Organizzata nell’ambito della IV edizione di “Santa Maria Capua Vetere: teatro di Lettura”, la presentazione del tomo scritto da Andrea Mammone, dell’Università La Sapienza di Roma, è stata preceduta dagli interventi dell’Assessore alla Cultura Anna Maria Ferriero, del Direttore del Comitato provinciale di Caserta dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano Anna Poerio Riverso e dello storico e giornalista Giancristiano Desiderio. Quest’ultimo ha evidenziato come da tempo i Neoborbonici portano avanti una ricostruzione della storia del Risorgimento che non trova alcuna traccia e nessun fondamento e, anzi, diffondono delle false notizie cavalcando l’onda del vittimismo e della presunta superiorità del Regno delle Due Sicilie rispetto al Nord Italia che avrebbe voluto la deindustrializzazione del Meridione a tutto vantaggio della parte alta dello Stivale. Andrea Mammone, Docente di Storia all’Università La Sapienza di Roma, dopo aver insegnato per oltre un decennio all’University of London ed autore di articoli pubblicati dal The New York Times, Corriere della Sera, The Washington Post, The Guardian nonché di volumi sulle destre estreme europee e sull’Italia contemporanea, ha sottolineato come per molto tempo Docenti e storici hanno dato spazio ai Neoborbonici che hanno diffuso attraverso i social notizie senza fondamento del presunto benessere del Sud prima dell’Unità d’Italia senza battere ciglio mentre ora è arrivato il momento di far emergere la verità sulla questione. Il Docente, originario della Calabria, ha evidenziato come il paesino di Mongiana ha ricoperto un ruolo importante, suo malgrado, nella narrazione proposta dalla galassia revisionista, perché la produzione metallurgica in quella zona montana e sperduta rappresenterebbe una controprova del fallimento dell’unificazione d’Italia quando, invece, quella fabbrica, da dove le merci non potevano che essere trasportate con i muli non avrebbe mai potuto competere con le fabbriche del Nord che viaggiavano su rotaie.

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