Nuove prospettive sulla vita domestica a Pompei, scoperto un complesso termale privato
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Gli scavi di Pompei continuano a stupire, riportando alla luce tesori nascosti che testimoniano la grandezza e la raffinatezza dell’antica città. L’ultima scoperta è un vero e proprio gioiello: un complesso termale privato, celato all’interno di una sontuosa domus. Il centro termale trovato a Pompei comprende ambienti diversificati, ciascuno con specifiche funzioni. Il calidarium, riscaldato da un hypocaustum, era destinato ai bagni caldi; il tepidarium, a temperatura tiepida, era un ambiente di transizione; il frigidarium, invece, era adibito ai bagni freddi. L’apodyterium, infine, era lo spogliatoio, dove i frequentatori del complesso potevano depositare i loro abiti. L’attenzione degli archeologi si concentra soprattutto sul frigidarium, la sala dedicata ai bagni freddi, con una grande vasca circondata da un portico colonnato di ben 10 metri per 10. Lo scavo delle terme e del peristilio, condotto sotto la direzione di Anna Onesti, rappresenta una vera e propria sfida ingegneristica e archeologica. Al fine di preservare le fragili strutture del colonnato, è stata adottata una tecnica di scavo all’avanguardia, che ha permesso di raggiungere il pavimento senza compromettere l’integrità degli elementi architettonici. L’innovativa struttura di supporto, appositamente progettata per sostenere il peristilio durante gli scavi, sarà mantenuta in loco fino al completamento dei lavori di restauro, garantendo la conservazione del prezioso reperto per le generazioni future. Un esempio virtuoso di come tecnologia e archeologia possano collaborare per svelare le meraviglie del passato, preservandole al contempo dalla rovina del tempo. L’inedita scoperta dell’ambiente termale arricchisce sensibilmente il quadro della vita aristocratica pompeiana, confermando l’importanza della domus in questione, già nota per il suo “Salone nero” con affreschi sulla Guerra di Troia, e per la sala da pranzo con nature morte. Le pitture di ispirazione greca e le statue di atleti che adornavano il peristilio, creavano un’atmosfera di raffinata ellenicità, un omaggio alla cultura e all’erudizione, mentre la grande vasca e il complesso termale adiacente evocavano la scenografia di un ginnasio, un luogo dedicato all’esercizio fisico e intellettuale. Nell’elegante dimora pompeiana, ogni particolare era studiato per meravigliare e celebrare la magnificenza del proprietario. Come afferma il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, “tutto era funzionale alla messa in scena di uno ‘spettacolo’, al cui centro stava il proprietario stesso”. Gli esperti del Parco Archeologico, sostengono che i banchetti allestiti nella domus non avevano una funzione puramente privata, si trattava di occasioni preziose per il proprietario per assicurarsi il consenso elettorale dei propri ospiti, per promuovere la candidatura di amici o parenti, o semplicemente per affermare il proprio status sociale. Uno scenario che trova riscontro anche nel Satyricon di Petronio, dove il ricco liberto Trimalcione celebra la sua famosa cena, ambientata in una città campana di I secolo d.C. e dunque culturalmente non lontana dalla realtà di Pompei. Prima di recarsi al banchetto, i protagonisti dell’opera, incluso Trimalcione, si concedono un momento di relax e cura di sé nel balneum, un’ulteriore testimonianza dell’importanza delle terme nella vita sociale e culturale dell’epoca.
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