L’epilogo sulle aste di Carditello
Sabato 18 gennaiDopo anni di aste, tira e molla, scarica barile tra le autorità e i privati, finalmente la Reggia di Carditello è o alle ore 18 presso Arterrima contemporary in corso Trieste 167 a Caserta verrà stata battuta all’asta per 11,5 milioni di euro, aggiudicata lo scorso 9 Gennaio dal Mibact per volere dell’attuale ministro dei Beni Culturali Massimo Bray.
A Bray sono legati i primi passi di alcune grandi questioni campane, come la gestione del famoso sito archeologico di Pompei o il legittimo ritorno agli italiani dei Bronzi di Riace, e così pian piano sembrerebbe che tutti i beni culturali siti nel nostro Belpaese, e soprattutto nel nostro splendido sud, tornino di diritto ad essere considerati e gestiti come meglio meritano.
Almeno così sembra.
Intanto grazie all’asta, il Real sito di Carditello può finalmente riprendere vita dopo anni di degrado della struttura, abbandonata a sé stessa e alle razzie o agli atti di vandalismo di sciacalli ignoranti.
Che ne sarà ora della Reggia di Carditello?
I progetti sono tanti, e si discostano dal solito iter intrapreso per gli altri monumenti presenti sul territorio, in particolare non si tramuterà né un museo statico da visitare, né tantomeno sarà adibito ad uffici ma vedrà la luce di un nuovo progetto atto a riportare la Reggia agli splendori iniziali, quando la struttura dei Borbone di Napoli era un luogo per dedicarsi alla caccia, dove fioriva la produzione agricola con le primizie locali e si allevavano pregiate razze di cavalli.
Il ministro Bray, in visita a Carditello il 11 Gennaio scorso, ha affermato che verrà costituita una fondazione dedicata che si impegnerà a far tornare la Reggia ad essere l’emblema dell’imprenditoria agricola, in collaborazione con le associazioni autoctone già esistenti.
I primi step per la ripresa della tenuta sono innanzitutto lo stanziamento di tre milioni di euro per ristrutturare il palazzo e recuperare gli ettari di terreno circostanti, nonché la garanzia di una vigilanza 24 ore su 24 che impedisca alla struttura di essere ancora assaltata dai vandali.
Ci auguriamo di vedere concretizzati tutti questi bei progetti quanto prima, così come avrebbe voluto da tanto tempo Tommaso Cestrone, l’agricoltore volontario soprannominato “l’angelo di Carditello”.