Problemi per costruire impianto rifiuti pericolosi
Cresce la polemica in merito alla costruzione di un sito di rifiuti pericolosi a San Nicola La Strada. La segreteria del Comitato Cittadino “San Nicola Città Partecipata, per bocca del portavoce Gaetano La Marca, interviene con forza in merito alla eventuale costruzione di un impianto per rifiuti pericolosi. “Abbiamo appreso in questi giorni” – ha affermato La Marca – “che la ditta D&M, che ha sede in via Retella, a San Nicola La Strada, e che ad oggi, grazie ad un decreto emanato dal commissario Bertolaso durante l’emergenza rifiuti, raccoglie carta, vetro ed oli esausti, intende ingrandirsi. Infatti, è stato presentato dalla ditta D&M alla Regione Campania, presso l’Unità Operativa Dirigenziale Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti di Caserta, un progetto per l’autorizzazione a realizzare un impianto di gestione rifiuti pericolosi e non – ai sensi dell’art. 208 D.LGS 152/06 e della DGR Campania 1411/07- da ubicare nel Comune di San Nicola la Strada, alla via Retella, loc. Greco – L’impianto” – ha aggiunto il portavoce del Comitato “dovrebbe trattare 76.000 tonnellate all’anno di rifiuti non pericolosi e 3.000 tonnellate all’anno di rifiuti pericolosi, con punte giornaliere fino a 1.000 tonn. di rifiuti non pericolosi e 30 tonn. di rifiuti pericolosi. La Ditta dovrebbe sorgere in una zona classificata E1 dal Piano Regolatore vigente, definita” – tiene a precisare La Marca – “come “Agricola – Tutelata”. La quantità di rifiuti che dovrebbe confluire nella nuova struttura fa comprendere che si va verso la formazione di una vera e propria discarica che raccoglierà immondizia non solo di San Nicola ma da più parti della Regione ed oltre e la cui attività andrà dal riciclo/recupero di sostanze organiche (incluso compostaggio o altre trasformazioni biologiche) e di metalli o composti allo stoccaggio in attesa di eseguire lavorazioni specifiche. Si tratta, in effetti, di una industria che viene classificata come “insalubre di prima classe” dello stesso tipo della società New Ecology, l’ultima industria di questo tipo insediata a Lo Uttaro, che ha suscitato tanto sdegno e tanta reazione nella popolazione di San Nicola a giugno del 2013. Abbiamo quindi fondati motivi” – ha proseguito – “come cittadini di San Nicola – “per dichiararci decisamente contrari all’insediamento di questa nuova azienda insalubre. In effetti si vorrebbe aprire un’altra “New Ecology” in un altro punto della città che, per giunta non è nell’area industriale ma in un’area classificata come agricola e che, pertanto, non deve assolutamente essere “toccata” per altri usi. Addirittura la D&M ha superato il grado di pericolosità ambientale della New Ecology perché ha chiesto di essere autorizzata anche al trattamento di scarti alimentari e di rifiuti urbani come quelli derivanti da cucine e mense! La nostra indignazione è massima” – è il grido che si leva dal Comitato che rappresenta migliaia di sannicolesi – “Ricordiamo all’Amministrazione comunale che, con la delibera nr. 12 del 2013, che trattò la cosiddetta “questione Lo Uttaro”, fu deciso di impedire, come fatto dal Consiglio comunale di Caserta, l’insediamento sul nostro territorio comunale di nuove aziende insalubri (ce ne sono addirittura già 28); inoltre si decise di costituire un tavolo di emergenza tra i quattro comuni di Caserta, San Nicola, San Marco e Maddaloni. Condanniamo fermamente la scelta scellerata di posizionare la struttura nelle immediate vicinanze del nucleo abitativo sannicolese (il sito di via Retella è a meno di 100 metri dalle abitazioni di San Nicola che sorgono lungo il viale Carlo III) “ – ha proseguito il Comitato anche se non dice no al progetto – “ Lo smaltimento, anche di sostanze pericolose, deve essere eseguito proprio per tutelare la salute della gente, ma deve essere delocalizzato in aree lontane dai centri abitati come stiamo chiedendo da parecchio tempo a questa parte per le 28 fabbriche site nell’area di Lo Uttaro, su un territorio pericolosamente contiguo a stanziamenti abitativi di San Nicola. Chiediamo, quindi” – conclude la segreteria del Comitato – “che ci sia da parte dell’amministrazione comunale, nell’incontro che si terrà il 31 marzo 2014 presso gli uffici operativi della regione Campania in provincia di Caserta, una netta opposizione a questa proposta di insediamento insalubre ed il rispetto della delibera consiliare n. 12 del 2013. Ne va ancora una volta della credibilità per questa amministrazione”.